N 258 dicembre 1986

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ANNO X X V I I I Dicembre 1986 - N. 258

M atrim on io d’in teresse Le lettere d'amore non sono più di mo­ da? Forse è vero per gli innamorati che preferiscono ricorrere ad altri mezzi, quali il telefono. I dirigenti dei partiti politici, invece, continuano, nel solco della tradizione, a scambiarsi messaggi carichi di amorosi intenti. Cari compagni... incontriamoci... e ri­ mettiamoci assieme. Questa la sintesi del­ le lettere (che troverete pubblicate a pa­ gina 2), che si sono scambiate i dirigen­ ti del PCI e del PSl di Sambuca, in vista di un imminente matrimonio (leggasi Giunta unitaria di sinistra). Per chi ha seguito con attenzione, ne­ gli ultimi anni, le vicende politiche sambucesi, il suddetto matrimonio non può certamente essere definito d’amore, ma, in senso più propriamente commerciale, d'interesse. E' scontato che certi valori, come la coerenza, non trovino posto nei partiti politici che tutto valutano, con la più as­ soluta spregiudicatezza, in termini di vo­ ti, di poltrone, di potere..., capaci così di sconfessare — senza titubanza alcuna — a sera quel che era stato stabilito al mattino. Si spiega cosi come l'avversione della base comunista per la Giunta di sinistra sia improvvisamente diventata « approva­ zione unanime n; come le accuse del PSl contro il modo di amministrare dei co­ munisti si siano trasformate in un coro di lodi; come l'avversione del PCI contro Franco La Barbera (cont, a pag. 2)

M EN SILE SOCIO-ECONOMI CO-CULTURALE

Il documento programmatico per la Giunta PCI-PSI Il P.C .L e il P.S.T, ritengono che la col­ laborazione tra le forze politiche della sini­ stra, nel Comune di Sambuca, assume una valenza non soltanto di tradizione storica di questa comunità, che si è sempre distinta nel sostenere le forze del progresso e del la­ voro, ma è il modo più avanzato di rispon­ dere più positivamente alla richiesta di svi luppo, di lavoro, di più alti livelli sociocivilictdturali e di democrazia della cittadina, e si pone, pertanto, l'esigenza di riprendere con pieno convincimento il dialogo ed il con­ fronto che dovrà trovare nella Giunta di Si* nistra la sua massima espressione. Le Delegazioni del P C I. e det P.S.I., do po ampia ed approfondita discussione, aven­ do constatato che sono venuti meno 1 mo­ tivi d’incomprensione e di conflittualità tra i due partiti della sinistra, decidono di sti­ lare il presente documento poli fico-program­ matico, da sottoporre all'approvazione degli Organismi Statutari dei propri partiti. I l P.C.I. ed il P.S.I., consapevoli della for­ za consiliare che, rispettivamente, esprimo­ no, ritengono che ogni iniziativa politico amministrativa va assunta e portata avanri con spirito unitario e riconoscendosi, reci­ procamente, la rappresentanza elettorale, le due forze politiche, nell’autonomia e nel­ l’unità, si pongono, comunque, su un pia­ no di pari dignità. , I l P.C.I. ed il P.S.I. convengono che lo spirito e Fazione unitaria vanno estesi alle iniziative cooperativistiche, nonché a tutte le strutture produttive, che concorrono allo sviluppo economico-sodale e culturale del Nostro Centro ed in particolare va incorag­ giata, a tal proposito, ogni iniziativa che i

Sport ad... episodi fe ormai consolidato che il Lago Arancio, e per esso lo sei-namrico, ha portato Sam­ buca sulle pagine dei giornali nazionali ed internazionali e, addirittura, nell'agosto ’86 si è arrivati agli onori della cronaca diretta, trasmessa dalla RAI-TV. f-: indubbio che a partire dall’81 il Lago Arancio è riuscito ad affermare la sua vali­ dità come specchio d’acaua ideale per gli sports acquatici, tanto che la Federazione Italiana Sci-Nautico lo ha sceho come Cen­ tro Federale e Campo di Gare Ufficiali a li­ vello internazionale. Da ripetute dichiarazioni del Presidente del Comitato Organizzatore le diverse ma­ nifestazioni, Giovanni Boecadifuoco, e dal Presidente della F ISN , dott. Verani, è ve­ nuto un dovuto plauso al contributo dato dal Comune di Sambuca. II Comune, dal canto suo, se pur con un ccrto ritardo rispetto alle intenzioni, met­ terà a disposizione un prefabbricato, collo­ cato sulle sponde del Lago, da servire come Centro per le gare ufficiali, a partire dal­ l'estate 1987. Mentre i cittadini sambucesi hanno sco­ perte) il lago come fonte di sport, fruendo­ lo come sémplici spettatori. Ma nell'86 qualcosa comincia a muoversi per quanto rguarda la promozione e la pra­ tica sportiva da parte dei govanissimi sam­ bucesi. Si è fatto carico di queste esigenze un gruppo di giovani appassionati che ha fon­ dato l’Associazione Nautica Mazzallakkar. Fin dalli* nt-ìmr hatmii- tutto il Consiglio Diret-

Sped. Abb. Postale - gruppo II

hanno dimostrato voglia di fare, impegno c costanza promuovendo alcune iniziative di carattere basilare per quanti sono interessati ad avvicinarsi agli sports acquatici. La Voce e testate regionali, quali il Gior­ nale di Sicilia, nonché la rivista della Fede­ razione Sci Nautico, ha trattato di questa Associazione, degli scopi, delle iniziative fat­ te, ma occorre fare mente locale per avere chiaro quanto successivamente verrà eviden­ ziato. Un corso di nuoto ap e rto a tutti i cittadi­ ni, praticato presso il Vattico di Castelvctrano, L'organizzazione, in collaborazione con il Clubino del Mare di Mondello, che van­ ta una decennale attività e alieti a livello na­ zionale, della prima Regata Regionale di ca­ noa Kayak sul Lago Arancio, a cui hanno partecipato i più prestigiosi club della Si­ cilia, con il Patrocinio del Comitato Regio­ nale della specialità e del Comune e nell oc­ casione l’istituzione del 1° Trofeo Mazzallak­ kar. Un corso di preparazione allo sci-nau­ tico svolto da un istrutttore della Federa­ zione, i cui costi sono stati a carico dell'As sociazione. La valida collaborazione data ai Campionati Europei Juniores dell’estate '86 , com e dichiarato e scritto da Giovanni Boccadifuoco. L ’affiliazione alle Federazioni Na zionali Sci nautico e Canoa. Un buon numedi Soci giovani e meno giovani. Tutto ciò rappresenta senz’altro un lusin­ ghiero risultato conseguito in poco tempo, che tutti ritengono vada incoraggiato c so­ stenuto,

Soci della Cantina Soeialc vorranno intrapren­ dere per modificare Io Statuto e il Regolamen io interno tendenti a democratizzare la vita sociale di questa struttura cooperativistica, che rappresenta in atto la più importante realtà economica del nostro territorio. Comunisti e socialisti unitariamente af­ fronteranno i problemi connessi al mondo del lavoro, sia per ciò che concerne l ’attività de gli Organi dell'Ufficio di Collocamento, sia per quanto riguarda la gestione di servizi e attività, che nel nostro Comune potranno dare, con logiche economiche rispondenti, oc­ cupazione, benessere c livelli di vita più ri spendenti alle esigenze della nostra popola zione. G li Organi statutari del P.C.I. e del P.S.I. avranno curn di verificare che le decisioni e gli indirizzi collegialmente assunti trovino pratica attuazione, anche nell’impegno che ogni Assessore dovrà assumere singolarmen te. A tal fine gli Organismi dei Partiti pròmuoveranno periodiche riunioni unitarie per la verifica dello stato delle iniziative, per adeguare e sollecitare l'avanzamento e per prospettare e dibattere le nuove. Il P.C.I. ed il P.S.I. ritenendo tutt’ora validi gli indirizzi politico-amministrativi che i rispettivi programmi evidenziano, individua­ no come obiettivi di primaria importanza, da perseguire nei più brevi tempi possibili; 1 ) gli strumenti urbanistici, già in fase di elaborazione; 2) la completa applicazione del contrat­ to eli lavoro (D.P.R. 347/83); procedendo immediatamente dopo alla ristrutturazione degli uffici e dei servizi del Comune ed al­ l'adeguamento della Pianta Organica.

Comunisti e Socialisti daranno vita ad una Giunta in cui saranno attribuiti al P.S.I. l ’Assessorato Bilancio, Finanze e Patrimonio e l'Assessorato alla Sanità e Solidarietà Socia­ le, a uno dei quali va la delega di Vice-Sindaco. Ritenendo fin d’ora che andranno op­ portunamente precisate le competenze dei singoli settori operativi di ogni assessorato al fine di determinare anche l'azione c l'im­ pegno attivo e diretto di ogni singolo asses­ sore. La collaborazione unitaria va, altresì, estesa alle Commissioni Comunali, garanten­ do in ciascuna di esse la presenza socialista. Nell'auspicare che la collaborazione tra le forze di sinistra caratterizzi sempre l’attività e l ’impegno politico sambucese, comunisti e socialisti esprimono la piena soddisfazione di ritrovarsi uniti e concordi e di volere assu­ mere insieme la direzione politico ammini­ strativa del nostro Comune. Rispondendo così a| desiderio dei lavoratori sambucesi che nell’unità della sinistra vedono la prin­ cipale garanzia per uno sviluppo nel senso del progresso e della civiltà e la giusta stra­ da per un'al lerna ( iva necessaria alla situazio ne politica nella nostra provincia e nel Pae­ se, che. vogliono progredire nella giustizia, nella libertà, nel lavoro e nella Pace. Sambuca di Sicilia 13 7 12-1986. Le Delegazioni P .S .I. - P.C.L

A pag. 2 altre notizie sullargomento

£ aperta la discussione

Ancora sulla Pro-Loco Il numero 257 della Voce parlava in prima pagina un articolo a firma del Direttore mul­ to significativo sulla sorte della Pro Loco di Sambuca. La sintesi dello scritto non mi ha per niente sorpresa, anzi, direi che sareb­ be stato incredibile il contrario, e cioè che un’associazione nata con la benedizione dei partiti politici potesse andare avanti svol gendo appieno al suo mandato, l utti sappiamo che queste associazioni na scono sotto la proiezione dei padrini poli­ tici che le strumentalizzano, spesso usandole come trampolino di lancio per ambiziosi tra­ guardi personali con buona pace dei com­ piti istituzionali per cui dette associazioni so­ no nate. La Pro Loco sambucese è in crisi ed c one­ sto che qualcuno al suo interno lo scrìva in modo chiaro e senza falsi pietismi, ma con altrettanta chiarezza ed onestà intellettuale è bene chiedersi; essa ha mai svolto appie­ no le sue funzioni? Non è azzardato rispondere di no. G li scopi di questa associazione sono cs senzìalmente quelle dì valorizzare il patrìmo nio artistico dì Sambuca, di .salvaguardare le bellezze della zona, ebbene tranne alcune ini­ ziative senz'altro meritorie, ma isolate nel contesto generale, la Pro Loco deve ancora risolvere i problemi per cui è nata. lui torre dì P andnifina, quella di Cellara, quello che resta degli stazzoni, il Palazzo Pio-

tré cose meritevoli di essere salvati restano ancora senza alcun vincolo urbanistico e ter ritortale. In Adragna qualcuno ha già mes­ so mano al piccone anche se poi in qualche modo ha coperto il danno arrecato ad un bene collettivo. Che dire pai dello scempio perpetrata al centro storico. I Vicoli Saraceni sona stati davvero una storia tutta paesana, lu tti a parole hanno dichiarato che bisognava salvarli e tutti han­ no contribuito a distruggerli. In malti ab­ biamo alzato le spalle indifferenti di fronte alla loro trasformazione, convinti che deb­ bono essere gli altri ad intervenire. D i que­ sto degrado urbanistico la Pro Loco sambu­ cese ha certamente colpe maggiori dei citta­ dini visto che essa è nata per la salvaguar­ dia del bene sociale, per cui se un autore­ vole membro ha ritenuto che ormai siamo al livello di guardia ciò può essere motivo di riflessione sulle scelte future che neces sanamente la Pro Loco dovrà lare, a meno che non voglia appiattirsi definitivamente al­ la volontà dei partiti politici che la espri­ mono Seguiremo in futuro con particolare atten­ zione il cammino dell’associazione, le sue scelte dì fondo, augurandoci che al suo in­ terno essa eviti inutili polemiche che quasi sempre non vanno a vantaggio della comu­ nità.


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LA VOCE DI SAMBUCA

Lettere di amorosi intenti

Cari compagni

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A L C O M IT A T O D IR E T T IV O D E L L A S E Z IO N E D E L P.S.l - SAM BU CA

Cari compagni, Dando seguito alla proposta avanzata, dai Comitati D irettivi e dal Gruppo Consiliare del nostro Partito, per verificare la concre­ ta possibilità di ricostituire la Giunta di S i­ nistra, approvata dall*Assemblea dei Comu­ nisti Sambuccsi il 22-11-1986, vi invitiamo ad incontrarci lunedì 1 dicembre '86 alle ore 17,30 nella Sala Consiliare del Comune, Restando in attesa di un Vostro cenno di riscontro, V i esprimiamo Fraterni Saluti, Sambuca 11 24-11-1986 1 Comitati Direttivi

sire due Delegazioni, al fine di rendere ope­ rante l'accordo stesso i Comitati D irettivi congiuntamente al Gruppo Consiliare, prima, e /'Assemblea dei Comunisti, poi, hanno esa­ minato e discusso il documento, approvan­ dolo all’unanimità, Pertanto il Partito Comunista Italiano di Sambuca è pronto ad andare alla fase suc­ cessiva in cui ognuno, dei nostri due partiti, dovrà provvedere a designare i propri rap presentanti nella nuova Giunta unitaria di Sinistra. Quindi, restiamo iti attesa di Vostra co­ municazione. Con l ’occasione esprimiamo Fraterni Saluti. Sambuca, 15-12-1986 I l Segretario Sez. « A, Gramsci »

A L C O M IT A T O D IR E T T IV O D E L P . O . SAM BUCA D I S IC IL IA

Cari compagni, In riscontro alla vostra lettera 24-11-1986 vi comunichiamo che in seguito alle riunioni del nostro direttivo di sezione e della nostra assemblea si è pervenuti alla decisione di aderire all'incontro fra le nostre delegazioni per l ’ora e la data da voi proposta. Sambuca, 1 -12-1986 11 Segretario

A L L A S E G R E T E R IA D E L L A S E Z IO N E P.S.L - SA M BU C A

Cari compagni, Come evidenziato nella ipotesi d’accordo po{itidjo-pfrogmnnuHtco, sottoscritta dalie no-

L’ANGOLO DEI PARTITI

PCI Dopo gli incontri e le riunioni ripresi nel­ la 2 " metà di ottobre, il 1 novembre l'attivo del Partito ha discusso sulla situazione po­ litica locale. Il 13 novembre l'Assemblea ha discusso sulla situazione politica nazionale, regionale locale ed è stata lanciata la campagna di Tesseramento e Reclutamento 1987, Il 22 novembre ha introdotto i lavori dell’Assemblea, dei Comunisti e simpatizzanti, (ì. Ricca, che ha illustrato i contenuti del dibattito in corso nel Partito ed ha propo­ sto a nome dei Cernitati Direttivi e del Grup­ po Consiliare di dare mandato alla Delega­ zione comunista di avviare gli incontri col P S I, al (ine di verificare la fattibilità della Giunta di Sinistra. Il 24 novembre le Segreterie Gramsci e La Torre, il Capo Gruppo Consiliare e il Sindaco, hanno steso una lettera-invito al PST, per incontrarsi l'I dicembre 1986. Il 30 novembre le Segreterie e il Grup­ po Consiliare hanno deciso che gli Ammini­ stratori, i Consiglieri e i Componenti le Conv missioni comunali dovranno versare nelle cas­ se del Partito una parte dell'indennità di carica, spettante loro ai sensi della legge 8 16 / 86 . La somma sarà utilizata come base di una sottoscrizione da avviare per l'acquisto di una Sede del Partito a Sambuca. L ’I dicembre di mattina c pervenuta la lettera di adesione all’incontro dal P S I, Alle 15,30 le Segreterie delle Sezioni Gramsci e La Torre, il Capo Gruppo e il Sindaco si sono riuniti per approntare alcuni dettagli prima dell’incontro con i socialisti, Alle 1730, nella Sala Consiliare del Co­ mune, si sono incontrate le delegazioni del PC I (Ricca Giovanni, Senatore Montalbano, Di Giovanna Alfonso, Di Bella Giuseppe, Triveri Domenico, Ferrare Antonino, Mon­ talbano Andrea, Sparacino Gori e Ricca Sal­ vino) e del P S I (Abruzzo Giuseppe, Abruz­ zo Martino. Maggio Martino, Amedeo Baldassarc, Perla Vito, Bilello Giovanni, Giu­ dice Raldassare e Abruzzo Lorenzo). Si è par lato a lungo affrontando le diverse proble­ matiche sul tappeto. Subito si è riscontrato un clima disteso, cordiale e di sincera vo­

M atrim onio d ’in teresse (cont. da pag. 1 ) gli attuai) dirigenti dei PSI sia diventata un... « feeling » d’amore! DI fronte a queste sceneggiate la con­ clusione che ne trae il semplice cittadi­

A LI,A S E G R E T E R IA D E L L A S E Z IO N E P.C.I.

SAM BU CA

Cari compagni, Diamo seguito alla Vostra pervenutaci il 16 u.s. per comunicarvi che Fattivo della nostra sezione ha approvato unanimamente il documento politico-programmatico per la formazione della Giunta di sinistra. Pertanto il P .S .l. è pronto per bulicare i compagni che dovranno assumere le cariche nella giunta che auspichiamo verrà eletta in un prossimo consìglio comunale da convoca­ re possibilmente entro la fine del 1986. Cogliamo l’occasione per i più fraterni sa­ luti. Sambuca, 1712-1986

lontà di collaborazione. Si è evidenziata so­ stanziale identità di vedute in merito alle questioni amministrative, alla necessità di estendere la collaborazione unitaria c di si­ nistra a tutta la realtà economica, sociale e culturale nel rispetto reciproco delle forze che i cittadini hanno voluto dare ai due partiti. Pertanto si è deciso di incaricare un gruppo di lavoro, più ristretto, per redigere il Documento politico-programmatico. Il 4 dicembre la Componente Comunista (Ricca, Sen. Montalbano, Di Giovanna e Sparacino) e quella Socialista (Abruzzo Giu­ seppe, Abruzzo Martino, Maggio e Amodeo) si sono incontrati, nella Sala Consiliare, la­ vorando alla stesura del documento unitario. Il 6 dicembre le Segreterie Gramsci e La Torre, il Capo Gruppo e il Sindaco, hanno esaminato ed approvato il documento, Il 7 dicembre il documento politico pro­ grammatico per la collaborazione unitaria tra PCI e P S I viene firmato per le rispettive delegazioni da Giovanni Ricca e Giuseppe Abruzzo. Il 9 dicembre i Comitati Direttivi ed il Gruppo Consiliare, dopo ampia, articolata ed approfondita discussione approvano il docu­ mento di intesa unitaria tra PC I e P S I. Do­ po la illustrazione fatta da G. Ricca, a no­ me della Delegazione Comunista, sono intervenuti, Gurrera, Maggio. Sen. Montalbano, Sparacino ed altri. Il 12 dicembre, nel Salone della Sezione Gramsci, l ’Assemblea dei Comunisti e sim­ patizzanti ha discusso ed approvato all’unanimità, avendo votato, il documento poli tico-programmatico per la collaborazione uni­ taria tra P C I e P S I. Ila introdotto G. Ricca, sono intervenuti A. Di Giovanna, Stabile: ha concluso Sino Montalbano, Il Segretario della Federazione ha sottolineato l'importanza del­ le questioni affrontate nel documento e la dichiarazione comune che occorre una inte­ sa dei due partiti della sinistra nella Pro­ vincia e nel Paese, dove sono chiari i se­ gni e la necessità di u^alternativa politica. II 15 dicembre, la Delegazione Comunista ha inviato una lettera ai socialisti per co­ municare la disponibilità del PC I ad andare alla fase successiva. Il 18 dicembre il P S I con lettera comuni­ ca, a sua volta, la propria disponbilità a de­ signare i Componenti per la Giunta. La Delegazione Stampa, Propaganda ed Informazione Sez. « A . Gramsci» Partito Comunista Italiano - Sambuca

no, quello « non allineato », non legato cioè come un asino alla greppia dei par­ titi per nutrirsi (in senso simbolico) di paglia e fieno, è di avere sempre minor fiducia nella classe politica sulla cui coe­ renza c'è poco da scommettere. La diffidenza, perciò, è d'obbligo. « Giustizia... libertà... lavoro... Pace... »: queste parole poste alla fine del docu­ mento programmatico fanno soltanto ri­ dere (o piangere?); sono solo fumo per chi non prende parte al banchetto politico.

Dicembre 1986

L’intesa PCI-PSI, un parto difficile Nell'ultimo numero delia « Voce » veni­ va riportata, molto succintamente, la no­ tizia di * una serie di riunioni all'interno del partito di maggioranza » per 11 varo di una giunta di sinistra (socialisti e co­ munisti). Il rilievo polìtico di questa trattativa per la nostra cittadina è ben comprensibile anche ai non « addetti ai lavori * e data la rilevanza un Interrogativo mi sovviene: come mal il nostro unico organo di in­ formazione locale su una notizia di tanta importanza si è limitato a riportare alcu­ ne righe? La mia Incondizionata stima por II no­ stro Dirottore, la sua costante ricerca del­ la verità, il suo attaccamento all'informa­ zione, la sua indomita volontà mi fanno pensare che i » responsabili del nostro giornale sapessero ben poca cosa su queste trattative, Anche a causa di questo silenzio non posso nascondere alcune perplessità che mi nascono dall’essere oltre che cittadi­ no anche un semplice operatore politico. Noi lutti sappiamo che non b « proprio In questi giorni » ma almeno da un anno che non si paria di altro, almeno tra al­ cuni autorevoli esponenti del due partiti interessati, che di giunta social-comunista (non slamo nó sordi nò ciechi). Anzi, all'indomani delle elezioni ammi­ nistrative del maggio 1985 e più alacre­ mente dopo le elezioni regionali, questo fantomatico matrimonio è stato ripetuta­ mente cercato. Perché una soluzione politica va Insi­ stentemente ricercata? Diverse le risposte che potrebbero chia­ rire questo interrogativo, tutte andrebbe­ ro bone se la domanda fosse però detta­ ta da motivazioni di ordine prettamente politico e non da giochetti di parte, incom pronsìbill alla maggior parte della gente. Ora cho questa nuova alleanza scatu­ risca più dà episodi Interni del partiti In­ teressati, che da una vera motivazione e convinzione politica lo avvalorano diverse argomentazioni. Il primo è di ordine temporale: da più di un anno se no parla ma non si riesce a concludere nulla; per quanta « acredi­ ne « possa esserci, davanti alla volontà di concludore una trattativa della cui vali­ dità si ò pienamente convinti, tutte le dif­ ficoltà vengono faciImonte superate. Il secondo, non per ordine di importan­ za, viene mosso da una constatazione molto semplice; la base comunista, ri­ petutamente chiamata a pronunciarsi su questo punto, lo ha sempre fatto in ma* niera categoricamente negativa (fin trop­ po ovvio che è una situazione ■democra­ ticamente » piovuta dall'alto). Il terzo fa parte delle ovvie cose: qua­ le allenatore sarebbe così Incosciente da

cambiare una squadra che stravince? Il quarto muove da una affermazione dogli stessi comunisti (comune anche agli altri partiti), « questi compagni socia­ listi sono poco affidabili sia propositlvamente che operativamente » (ritengo que­ sta la forma più elegante per riportare ciò che viene detto dei socialisti). Il quinto trova una sua giustificazione In una citazione di Hobbs « homo homlnls lupus » da adattare ad una realtà po­ litica; ovvero che un partito ò da solo contro gli altri. In particolare la storia della nostra cit­ tadina ci insegna come difficilmente un travaso di voti possa verificarsi tra la D.C. e II P.C.I.. cosa di contro, facilmen­ te verificabile tra i due partiti della slni stra, come di fatto è avvenuto. Basti citare, a conferma di quanto so­ stenuto, I risultati delle recenti elezioni regionali dove ad una emorragia di cir­ ca 500 voti da parte del P.S.l. à corrispo­ sta una eguale avanzata del P.C.I. Potrai aggiungere allo suddette osser­ vazioni delle altre, ma ritengo che que­ ste siano sufficienti a chiarire come al­ meno k strana > • si presenti la costituen­ da alleanza. Di fatto questa grottesca ed ambigua situazione ha portato I socialisti a delle evidenti ed Imbarazzanti contraddizioni in consiglio comunale ( gli atti sono pub­ blici e visionabili da ogni cittadino) che negli ultimi mesi, risentendo ovviamente di questa situazione, ha perso quella dif­ ferenziazione di ruoli tra maggioranza, mi­ noranza ed opposizione. L’unica nota costante è la posizione de­ mocristiana, divisa tra un ruolo di oppo­ sizione ed uno di minoranza. Ritengo che la D.C. di Sambuca non sia mal sLata interessata a garibaldine lotte per ottenere qualche poltrona; soffriamo del nostro ruolo da sempre di partito di minoranza nella nostra cittadina, ma ac­ cettiamo con la stessa responsabilità, che abbiamo mostrato In passato, un ruolo che riteniamo altrettanto fondamentale co­ me quello di amministrare. Sambuca ha bisogno di chiarezza, la gente ha necessità di verità, il Consiglio Comunale per continuare ad esercitare il suo ruolo di fulcro della vita amministra­ tiva e sociale necessita di quella dialet­ tica dì cui nessuna democrazia può farne a meno. Paragonando per assurdo questa gattopardesca situazione ad una gravidan­ za, possiamo affermare che si stà protraendo olirei ogni fisiologico tempo. Sarebbe il caso di intervenire subito, se necessario anche chirurgicamente, per non rischiare, anche con la presenza di qualificali medici, di portare alla luce qualcosa di poco definibile. Nino Palermo

Sport ad... episodi (coni, da pag. 1 ) Ma l’attività dei giovani dirigenti l’Associazione è rivolta in direzione di uti versan­ te nuovo ed mportantissimo: la ricerca di comuni obicttivi con il mondo della scuola. Con la collaborazione degli Insegnanti di Educazione Fisica è stata curata un'indagine rivolta a ragazzi che frequentano la Scuola Media di Sambuca. Sono stari distribuiti cir­ ca trecento copie di un’interessante questio­ nario che i ragazzi hanno discusso in classe e con i genitori. I risultati sono stati inco­ raggianti, per cui l'Associazione si è posta il compito di organizzare un Corso di Canoa con Istruttore Federale ed ha già provvedu­ to all’acquisto di tre imbarcazioni, Ma la fase organizzativa già avviata ha subito una brusca battuta di arresto a causa della man­ canza dt un motoscafo indispensabile per l’appoggio e il salvataggio durante la prepa­ razione adetica in acqua. Il Comune aveva promesso, in un primo momento, l ’acquisto diretto del mezzo e la concessione airAssociazionc. Poi, per esigen­ ze, si dice, di snellezza burocratica, era sta­ to assicurato un adeguato e straordinario con­ tributo per questo specifico intento. L ’Asso­ ciazione ha provveduto, quindi, a richiedere, a mezzo raccomandata, alle ditte venditrici della Sicilia Occidentale i relativi preventivi, che il Consiglio Direttivo dell’Associazione in un’apposita seduta ha esaminato ed ap­ provato, indirizzandosi verso un’imbarcazione, che possa servire sia come salvataggio e ap­ poggio, ma anche come traino per lo sei* nautico, il cui costo di circa dodici milioni permette di avere un motoscafo utile per tut­ te le iniziative dì sports acquatici. Ma... a questo punto ecco il balletto-farsa, lo scarica barile, la sorpresa: il Comune per 1*86 non ha i fondi necessari..,; I’Amministra zione Comunale riceve richieste c pressio­ ni da altre associazioni sportive che « pra­ ticano » sports-spettacolo con atleti professinhkti iM-r m i i soldi non bastano mai...

Ergo,., non è possibile fare particolari­ smi.,.!!! Parabola... forse Sambuca per il turismo sul Lago Arancio non ha bisogno dell’ap­ porto sportivo e dell’entusiasmo dei giovani zabutei! ! ! Non è necessario sostenere la pratica degli sports acquatici tra i giovani, basta che due, tre giorni all’anno i sambucesi vadano ad incrementare il numero degli spettatori pre­ senti e dicano... «quanto sono bravi, Sam­ buca è ormai un grande centro turistico... ». Probabilmente, però, il Lago e Sambuco hanno estrema necessità di qualche « catte­ drale» che si rispecchi, nelle notti di luna piena, sulle placide acque del frutto della zagara... o del Pomo, E il Centro-sportivo prefabbricato, adagia­ to sulle deserte sponde, sarà utilizzato dai giovani locali?.,, o servirà esclusivamente a curare l’immagine esterna di... per una set­ timana all’anno? Per prevenire c scongiurare questa possi­ bile e nefanda eventualità, l’Associazione Nautica Mazzallakkar ha metjso le mani avan­ ti prospettando, con lettera all’Amministra­ zione Comunale, la propria disponibilità ad assumersi l’onere della gestione del Centro, die dovrà servire sia per gli atleti nazionali ed internazionali, ma anche come base, co­ me riferimento, di ogni altro momento di attività, di promozione sportiva sul Lago, in favore dei giovani e dei cittadni Sambu­ cesi e del circondario. Un nuovo episodio... alla prossima occa­ sione, Appassionato

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Dicembre 1986

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LA VOCE DI SAMBUCA

MEDAGLIONI SAMBUCESI a cura di Michele Vaccaro

Luigi La Porta, campione di libertà Accennando airinterdisciplinarità tra le va rie sdenze il grande storico di LumcvillccnOrnuìs, Fernand Braudel, scrisse: « Per me la storia può concepirsi solo a ‘n* dimensio­ ni »; gli storiografi illuministi, anticonformi­ sti per eccellenza, criticarono la storiografia erudita accusandola di ristrettezza di interes­ si e di orizzonti, nonché di superficialità. Essi allargarono i vari campi di interesse, includendo nella sfera storica anche le vi­ cende umane secondarie, segnando così una svolta. Io, umile scrivano, d’accordo con Braudel e con la nuova storiografia nata con il secolo dei ‘lumi’ non posso fare a meno di parlare e scrivere di quei personaggi (co­ me La Porta appunto) e di quegli avveni­ menti legati con un filo, ora tenue ora so­ lido, a Sambuca. Personaggi ed avvenimenti che difficilmente si possono trovare, a parte qualche caso, sulle pagine della gretta sto­ riografia ufficiale, ancora non sgombra di re­ more e pastoie erudite. Un ruolo sempre secondario la storia « iniaue ed ingiusta», per dirla alla maniera di Salvatore Maurici, ha sempre riservato a Lui gi La Porta, uomo che ebbe una posizione di primo piano nella preparazione e nell’at­ tuazione, in Sicilia, del moto rivoluzionario del 1860 e nelle vicende politiche post-risorgimentalj. La Porta vide i primi bagliori di luce a Palermo nel 1818 se dobbiamo dare credito allo scapigliato detto Arrighi (pseudonimo di Carlo Righetti): infatti sulla data di na­ scita esistono dubbi. Ben presto però si tra­ sferì a Ciminna, paese di origine del padre. Autentico spirito democratico e rivoluziona­ rio, il giovane La Porta cominciò a cospi­ rare contro la restìa e superata politica dei Bortoni, attirandosi addosso gli occhi dell’aborrita c macchinosa polizia regia, Fu spes­ so latitante c più volte arrestato. Presidente del Comitato rivoluzionario della Sicilia, gui­ dò i volontari garibaldini e le squadriglie di ‘picciotti’ fino al termine della vittoriosa ca­ valcata risorgimentale. Dopo la proclamazio­ ne dell’unità entrò nell'esercito regolare con il grado di tenente-colonnèllo ed operò nelrTtalia settentrionale. Partecipò attivamente alle vicende politiche nelle file della sinistra e per cinque lustri fu eletto nel Collegio e* Icrtoralc di Girgenti. Stabilitosi definitivamente a Roma; il 29 marzo 1876 venne eletto Commissario per manente nella Giunta parlamentare per il Bilancio. Tre anni dopo svolse le funzioni di Vice Presidente della Commissione finanze e, grazie alla notevole perizia in campo finan­

ziario e tributario, venne eletto Presidente della Giunta parlamentare per il Bilancio. Esercitò gli importanti incarichi affidatigli sempre con zelo e precisione. Purtroppo l’ago­ gnata nomina a ministro non arrivò mai e non toccò quindi i vertici politici. L ’onestà, la troppa diligenza, la mancanza di demago­ gia sociale, il carattere schietto che lo por­ tava a dire sempre quel clic pensava, ebbero certo il loro peso. Criticò importanti uomini politici soprattutto per questioni finanziarie e gli stessi compagni della sinistra, con in testa lo statista Crispi, sfatando così il motto virgiliano « ab uno dì tre nmnes » (Eneide, 11, 65). Polemizzò contro il trasformismo purfomentare che con Depretis raggiunse il pa­ rossismo; contro la politica protezionistica portata avanti dal suo stesso schieramento, perché danneggiava la « sua » Sicilia che vi­ veva sull’esportazione dei prodotti agricoli; intervenne duramente nell’aprile 1878 per l’abolizione del dazio di esportazione degli zolfi siciliani. Queste prese di posizioni, unite ad antipatie personali, gli alienarono l’ap­ poggio degli stessi capi carismatici della si­ nistra ed egli, nonostante fosse uno degli uomini politici più quotati e preparati, do­ vette rinunciare ad ogni sorta di ambizione. La carica di ministro divenne solo una fug­ gevole chimera. Ebbe sempre nel cuore la terra d’origine e la provincia di Girgenti. sua roccaforte eletterale. Si devono a lui, tra le altre cose, la costruzione di un nuovo braccio nella Ma­ rina di Porto Empedocle (legge 12-7-1864) ed il cambiamento del « molo di Girgenti » in « Porto Empedocle ». Poche volte però si recò in Sicilia per vedere de visu gli atavici problemi che angustiavano le acefale masse. Colpito da una brutta malattia polmonare cominciò a disertare le aule del Senato ed « a trascinarsi per occupare il seggio » come ad hoc scrisse in uno dei suoi discorsi il li­ berale conservatore Farmi. Il 24 luglio 1894 passò a miglior vita, nella sua abituale resi­ denza estiva, a Monte Porzio Catone. Fu se­ polto nel cimitero del Verano, dove l’incon­ solabile moglie fece erigere un monumento funebre. L ’inique storia presto si dimenticò di La Porta, non i palermitani che il 27 maggio 1910, in occasione del cinquantenario della cacciata dei Borboni, gli dedicarono una Piazza, sita tra Corso Alberto Amedeo e Porta Nuova, ed una lapide. Oggi tanto la Piazza che la lapide non esistono più. Nella piccola Sambuca-Zabut il deputato palermitano ebbe numerosi estimatori, i di­

Aspetti e problemi dell'indagine storico-religiosa

Il culto di Adonis La lettura del recente lavorò di Vittorio Giustolisi su Nakone ed Entella mi ha of ferto l’occasione di riflertere su alcune in teressanti ipotesi avanzate dall’autore a proosito della presenza del culto di Adonis in icilia. Facendo seguito a I, Savalli che de sume dal mese di Adonios, che data il IH decreto dell’antica città di Nakone, la pre­ senza di un culto di Adonis in Sicilia, po­ nendolo in relazione ad Afrodite Ericina, Giustolisi collega la diffusione del culto del dio con l’arrivo nell’isola di genti provenicn’ ti da Cipro durante la protostoria (fine Xinizi IX sec, a.C.). Ciò potrebbe essere at­ tendibile anche se, allo stato attuale, non è possibile verificarlo sul piano archeologico, ed avvalorerebbe l'ipotesi di una provenien­ za orientale del culto, poiché in Adonis si potrebbe vedere nient’altro che un partico­ lare aspetto del dio solare venerato a Cipro con nomi diversi secondo i vari luoghi (è nota a Cipro l'esistenza di divinità solari c di eroi locali divinizzati). Inoltre, la possi­ bile identità di Adonis con ognuna delle gran­ di divinità maschili fenicie spiega l'altrimen­ ti inispiegabile assenza di questo dio da tut­ te le fonti fenicie). Il legame col ciclo vege tale riscontrato nella divinità maschile è pre­ sente a Cipro anche nella divinità femminile clic doveva essergli strettamente associala: la grande dea di1 Cipro, la «C ipria», iden­ tificata con Afrodite, il cui culto era fondato anche sulla concezione della fecondità. La « Cipria », probabilmente, fu il pro­ totipo di quelle divinità femminili venerate nei celebri santuari mediterranei, come quel­ lo di Erice, e, pertanto, nella grande dea me­ diterranea e da riconoscere la dea anatolicocipriota. Prendendo poi spunto dalla disamina del suddetto decreto e riferendosi ad una vec­ chia ipotesi di R. Wunsch, Giustolisi pro­ pone un parallelo tra le Adonie, celebrazioni

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in onore di Adonis, e la festa di mezza esta­ te che si celebra ogni anno in Sicilia in ono­ re di San Giovanni Battista. Il decreto è relativo ad un’istituzione giuridica o « rito di adozione », una sorta di affratellamento adottivo, che Giustolisi definisce « profon­ damente radicato nella sfera indigena » e privo di riscontri nel mondo greco. Questo tipo di istituzione sembra sopravvivere nel noto rituale del «comparatico», diffusissi­ mo in Sicilia e in Sardegna, pratica posta sorto la protezione di San Giovanni e aven­ te le medesime finalità del rito antico: la riconciliazione tra due persone dopo una lite. Noi sappiamo che la festa di San Giovan­ ni cade a metà dell’estate e sappiamo anche che si è discusso a lungo sulla data in cui venivano celebrate le Adonie. Alcuni studio si le pongono in autunno, altri in primaveraestate, ma si può desumere verosimilmente che l'epoca in cui si compivano tali riti fosse, in ogni caso, connessa alle fasi principali del ciclo vegetativo. Nel mondo greco, infat­ ti, Adonis è connnesso ad Afrodite almeno dal V I I sec. a.C. e il suo destino di morte è legato alla sfera dell'amore e della fecon­ dità, poiché egli simbolizza il «genio» della vegetazione sottoposto ad un ritmo alternan­ te di apparizione e di scomparsa. Testimonian­ ze più tardive mettono in rilievo l'origine siro-fenicia di Adonis ed insistono sulla pro­ venienza semitica del giovane, considerando­ lo figlio di Kinyras, re di Cipro. Ma l’origine cipriota di Adonis è accolta quasi unanimamente dalla tradizione posteriore, pur con riferimenti significativi all'ambiente più spe­ cificatamente siro-fenicio, quale teatro della sua vicenda, c nonostante il lungo processo di ellenizzazione subito. Sappiamo, inoltre, che una serie di figure divine del pantheon orientalo presentano no­ tevoli affinità con Adonis cd esprimono un tipo religioso abbastanza omogeneo. Queste

scendenti per linea materna (la famiglia Viviani), nonché i fratelli Vincenzo ed il Dot­ tor Vito. Proprio con il figlio di quest'ulti­ mo l’uomo politico allacciò una lunga quan­ to copiosa corrispondenza episrolare. Il Dot­ tor Giuseppe La Porta conservò gelosamen­ te e con gran cura le epistole dello zio. Esse dal punto di vista letterario valgono ben po­ co: lo stile è asciutto e scarno al massimo. Valgono mollo come documenti storici, poi­ ché servono a costmire certe vicende terre­ ne del democratico parlamentare che altrimen­ ti sarebbero sprofondati nell’abisso dell'oblìo. Purtroppo alcune andarono irrimediabilmen­ te perdute. Oltre alle lettere il nipote conservò la spa­ da di un generale borbonico sconfitto, per­ gamene, foto (anche di Garibaldi), documen­ ti vari ed una medaglietta d’oro della sedi­ cesima legislatura che nel 1936 cedette però all’Italia. Luigi La Porta, pur vivendo a Roma, gra­ zie ai familiari riuscì ad inserirsi nelle vi­ cende politiche zabutee con una certa discre­ zione ed un certo tatto. Raccomandò {modus vivendi oggi degenerato) Francesco Seminata per la rielezione a Presidente della Camera di Commercio di Girgenti; esercitò controlli suiramministrazione della città dei Templi; intervenne reiteratamente per la nomina di qualche delegato di Pubblica Sicurezza a Sam­ buca-Zabut; favorì l ’elezione a sindaco del signor Calogero Campisi nel 1885; appoggiò il politico Pietro Imbornone, figlio del notaio Vito. LTn grande ed impagabile beneficio arrecò alla cittadinanza zabutea quando riuscì ad ot tenere la nuova classificazione che, in rap­ porto al dazio di consumo, trasformava il co­ mune, da comune chiuso a comune aperto. Ciò ebbe come conseguenzialità l’abolizione dell’insopportabile tributo. Cosa non da po­ co, certamente, in quei tristi tempi se inqua­ drati secondo un’ottica economica. I I Consi­ glio comunale, presieduto d’allora sindaco Sal­ vatore Sagona, il 30 settembre 1890, non potè fate a meno, poiché in debito di gra­ titudine e di riconoscenza e ad perpetuavi rei memoria»!, di attribuirgli la cittadinanza onoraria. Tra le altre cose, nella motivazione si legge ehe Tori. comm. La Porta « in va­ rie congiunture della più grave importanza si è degnato spiegare con amore la valida opera di lui a sostegno di questa amministra­ zione comunale arrecandole dei reali benefici a miglior vantaggio di questa popolazione... » e che l’autorevole intervento dell’ex rivolu­ zionario « apportava l'esonero di un balzello

analogie tipologiche, piuttosto generiche, so­ no quelle die mettono in rapporto Adonis con l ’egiziano Osiris e con il babilonese Tarnmuz e dalle quali possiamo desumere, an­ dando alla radice del problema, che Osiris, Tammuz, Eshmun e Adonis sono le varie ma­ nifestazioni storiche di un dio comune della vegetazione che, con la sua morte e la sua successiva resurrezione, riproduce miticamente il ciclo vegetativo. Questo culto, con varian­ ti, lo ritroviamo attestato presso tutte le culture dei popoli sedentari, come caratteri­ stica pan-mediterranea. 11 dio che muore, che nelle varie religioni è sempre un giovane pianto dalla sua amante, è in effetti una per­ sonificazione del seme, che contiene in sé il germe della vita futura, ma che per riprodur re questa vita prima deve essere sotterrato e disfarsi, cioè morire in quanto seme. In questa concezione è distinguibile la stretta connessione di questo rito agricolo con il culto dei morti e, dunque, l’intimo rapporto posto dagli antichi tra la fecondità e il re­ gno dei defunti all'interno del culto degli dei che muoiono e risorgono col ciclo ve­ getativo, Il mito del dio che muore, d’altra parte, ci suggerisce che l’antico dio orien­ tale si è trasformato in una nuova vita, cioè nel germoglio che sboccia dal seme, in mo­ do che con la morte non finisca tutto, ma che anzi si inizi un nuovo ciclo dì vita. Tn ciò consiste il significato di « resurrezione » di Adonis e, per questa ragione, il momento centrale del mistero religioso delle Adonie è quello della morte, con relativo lamento fu­ nebre, accompagnato dalla richiesta di rina­ scita da parte dei fedeli allo scopo di garan­ tire la ciclicità del mito. , In epoca ellenistico-rotnana i presunti «mi­ steri» di Adonis dovettero assumere un ca­ rattere mistico, e, probabilmente, le pratiche di iniziazione dovevano perseguire lo scopo di una rinascita rituale mirante al raggiungi mento della salvezza, che si sovrappose a queLlo primitivo, legato alla rinascita ciclica della vegetazione. Pertanto non possiamo escludere che da questa pratica tardiva sia derivata una sorte di iniziazione di tipo « bat­ tesimale », che in seguito, in Sicilia ed in Sardegna, avrà permesso una sopravvivenza del culto pagano di Adonis nella figura di San Giovanni Battista. Silvana Verga

tanto vessatorio quanto dannoso alle pecu­ liari esigenze dell’agricoltura e del piccolo commercio locale per lu modalità della ri­ scossione ». La notizia dela sua morte apportò a Sani buca-Zabut unanime rimpianto cd i vari cir­ coli esposero la bandiera abbrunata, tn pa­ lese segno di lutto. La rappresentanza mu­ nicipale ed i numerosi notabili presentarono ai parenti dell'illustre estinto le più sentite condoglianze. Fu addirittura Emanuele Na­ varro Della MLraglia, su invito del Consiglio municipale e della società operaia, a comme­ morare il senatore La Porta, Il grande scrit­ tore verista, trascurato dalla superficiale cri­ tica letteraria, non pronunciò il discorso fu­ nebre nella Chiesa Madre, secondo le cotisuetudini, dato il diniego del Vescovo di Girgenti, ma lo scrisse perché la cittadinanza voleva « adempiere ad un dovete verso quel fervido patriota che consacrò la sua vita per la libertà e la grandezza d'Italia ». G li ven­ nero dedicati pure un circolo ed un cortile. Nel circolo si riunivano gli ex garibaldini, i democratici, i radicali, i liberali-progressisti.

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LA VOCE DI SAMBUCA

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Emigrati, oggi ambasciatori GII emigrati sambucesi non solo si fan­ no avanti nel migliorare le condizioni eco­ nomiche delle loro famiglie, a costo di duro lavoro lontano da casa, ma qualcuno riesco addirittura ad ottenere incarichi di grande rilievo in organismi e strutture internazionali, Ed è proprio il caso dal dott. Agostino Trapani nato a Sambuca di Sicilia noi 1936. Agostino è figlio di Nicolino, un bravo e rispettato artigiano oggi in pensiono. Im­ migrato a sua volta, circa 35 anni fà, a Palermo con la moglie Ricca Adelina, e i figli Agostino e Maria, quest’ultlma lau­ reatasi in matematica ed attualmente in­ segnante ali'Istituto per Geometri « Filip­ po luvara » a Palermo. Agostino appena laureato emigrò In Francia, a Grenoble, dove partecipò ad un concorso per laureati in fisica indetto dalia Comunità Europea. Vinto il concor­ so venne destinato alia sede dell’EURATOM di Avignone. Successivamente è stato trasferito a Bruxelles, passando all’incarico di orga­ nizzare e curare istituti scientifici da par­ te della CEE nei paesi, cosiddetti, sottosviluppati dell’area Mediterranea, della Somalia, del Kenia. Sposatosi con una biondissima e gra­ ziosa olandese ha due bellissime figlie, Adelina ed Elisa. infine un'altra affermazione ed avanza­ mento di carriera. Agostino Trapani II 1 ° ottobre ha preso possesso della Sede del­ la Delegazione della Comunità Europea ad Yaoundè. capitale del Camerini, con fun­ zioni e rango di Ambasciatore. Agostino durante gli anni trascorsi a Bruxelles si è spesso incontrato, in oc­ casione delle manifestazioni degli agricol­ tori siciliani, con I Dirigenti della Can­ tina Sooiale Celiaco di Sambuca. Ogni tanto ed improvvisamente Agosti­ no viene a fare una capatina a Sambuca per rivedere i parenti e i tanti amici; ultimamente ó venuto, con la figlia Elisa, per assistere al matrimonio del cugino Giovanni Ricca. A ll’amico Agostino Trapani l complimen­ ti de « La Voce », con l'augurio di... « ad maiora ».

Filo diretto con gli emigrati di Worthing II concittadino Gaspare Sacco, emigrato a WorlbiftR in Inghilterra, Responsabile lo­ cale della C .G .I.L- I.N .C A , ci comunica al­ cuni adempimenti che i giovani emigrati de­ vono fare per avere la cittadinanza italiana. Ti una nota che La Voce pubblica volen­ tieri,

Il nostro giovanissimo collaboratore Mi­ chele Vaccaro il 2 dlcemhre 1986 el è lau­ reato alla facoltà di Magistero In Mate­ rie Letterarie con la significativa votazio­ ne di 110 , sostenendo una monumentale tosi di laurea sul tema: « Società e Po­ litica a Sambuca dalla Rivoluzione Risor­ gimentale al II Dopoguerra ». Relatore II prof. G. Marino. Michele Vaccaro si è rivelato un ricer­ catore Instancabile, sorretto da una pas­ sione non comune. Nel comporre la sua Indagine storica su oltre un secolo di sto­ ria sambucese, egli ha avuto la pazienza e la costanza dii cercare tra le carte ab­ bandonate negli archivi, dove nessuno (an­ che per pigrizia) ha mai guardato atten­ tamente. il risultato del lavoro svolto dal nostr concittadino è una storia di Sambuca cre­ dibile che sì sviluppa In quasi cinquecen­ to pagine per molti versi originali, smen­ tendo spesso alcuni luoghi comuni che molti di noi si illudeva che fossero sto­ ria, Vaccaro fa di essi piazza pulita e por­ ta il suo contributo alla rivalutazione di quegli episodi storici di massa che a Sam­ buca per troppo tempo sono stati trascu­ rati o interpretate In modo errato, sotto equivoche definizioni di ribellismo popo­ lare. Da parte della grande famiglia che » La Voce » vanno a Michele Vaccaro I più fervidi auguri.

LAUREA Lazio Leonardo di Salvatore e di Anto­ nietta Roccaforte, residente in Venezue­ la. si è laurealo in Economia e Commer­ cio il 16 dicembre 1986, presso i ’Unlversltà di Caracas, Complimenti vivissimi ed auguri da par­ te de La Voce,

Paolo Briguglio e Concetta Mangiaracina hanno celebrato il 25 ottobre 1986 le loro nozze d’oro, La Voce rivolge alla coppia le più vivo felicitazioni per avere tagliato felicementn

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I politici locali Nel complesso mondo della politica ita­ liana, un posto dì fondamentale Importan­ za spetta al politicanti locali, sono que­ sti Individui, personalità complesse, spes­ so equivoche che esercitano un potere locale di grande importanza, perché in realtà sono loro i punti di riferimento dei vari partiti politici, i piccoli despoti che nuotano nelle acque sicure delle realtà locali e che hanno al loro servizio con­ tingenti di truppe fedeli, quasi sempre reclutati tra amici, parenti, gente bisogno­ sa di qualcosa e sempre pronta a corre­ re al richiamo dei padroni. Grazie alla fedeltà dei propri amici, questi politicanti possono spostare I voti di cui dispongono da un candidato ad un altro, da un partito al suo contrario sen­ za altra giustificazione che il maggiore potere che da un tale passaggio può pro­ venire, ma furbescamente ammantato da ragioni ideologiche. La politica, specialmente al sud, ha crea­ to un sistema sociale di tipo feudatario, non tanto occulto ed in feroce concorren­ za con (e istituzioni pubbliche a cui to­ glie sempre più spesso potere decisio­ nale. Una situazione di equivocità che gene­ ra abusi ed incertezze e elio mortifica lo stato di diritto visto che titolo essenziale perché il cittadino ottenga ciò che gli spet­ ta per diritto, è l’appartenenza ad un par­ tito o meglio ancora ad una parte di esso. I nostri politici, o più veritieramente, I nostri politicanti, tutti uguali a qualsiasi partito essi fanno parte, cambiano sola­ mente linguaggio nelle prolisse discussio­ ni; il prodotto ottenuto in serie con una brutta matrice. Arroganti e sompre pron­ ti a negare al cittadino un suo diritto per

ché glielo vogliono concedere come un favore. Chi a Sambuca si sognerebbe dii negare il voto al medico, «I sindaco, al­ l’amico potente? Nessuno, almeno, a pa­ role. Siamo dunque In un vicolo cieco, una situazione equivoca che richiedereb­ be risposte improntato ali'insegna della chiarezza, eppure a Sambuca non c ’ò via d’uscita perché nessuno del tre partiti presenti neH'ammìnlstrazIone comunale ò realmente portatore di soluzioni radicali ed alternative, per cui anche gli onesti finiscono per cedere alle lusinghe del po­ tere. Salvatore Maurici

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INAUGURATA TIPOGRAFIA Il 19 ottobre 1986 è stata Inaugurata a Sambuca, in Via Colonna Orsini 10 (zona trasferimento), una Tipografia « Centro Grafico -- di Guzzardo Giacoma e Maria. Auguri e buon lavoro!

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ANNIVERSARI Nel terzo anniversario della morte (30 ottobre 1983) di Nino Maniscalco la mo­ glie, I figli e i parenti tutti lo ricordano a quanti hanno apprezzato le sue doti e le sue virtù.

Il 17 dicembre si è compiuto il primo anniversario della scomparsa di Biiello Nicolò. La moglie e ! figli lo ricordano con affetto Immutato.

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Importante nuova legge sulla cittadinanza I giovani che hanno perso la cittadi­ nanza italiana per mancata opzlono prima del 19" anno di età, ora potranno tornare ad essere a tutti gli effetti cittadini ita­ liani. Infatti la legge n, 180 del 15-5-1986. consente il riacquisto della cittadinanza mediante una semplice dichiarazione da rendersi al competente Consolato. Si riproduce il testo della citata logge; 1 ) Il termine per l’esercizio dell’opzio ne di cui all art. 5, secondo comma, del­ la legge 21 aprile 1983, n. 123 è proro­ gato fino alla data di entrata in vigore delia nuova legge organica sulla cittadi­ nanza. 2) Chi ha perduto la cittadinanza per non aver reso la opzione provlsta dallo art. 5, secondo comma, della legge 21 aprile 1983, n. 123, la riacquista ove ren­ da apposita dichiarazione. Attenzione: Resta fermo comunque l’ob­ bligo di fare l'opzione prima dei 19 anni, perché la legge In questione si limita a favorire l'acquisto della cittadinanza a chi l'aveva persa.

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RECENSIONI... RECENSIONI... RECE

MOSTRE

Gianbecchina a «La Persiana» La Galleria LA PE R SIA N A di Palermo ha ospitato, dal 6 dicembre 1986 al 6 gennaio 1987, una Mostra di Acquerelli di Gianbecchina, abbracci ante il periodo 1935-1986. La Mostra, che è stata introdotta da una brillante esposizione critica del dottor Antonio Collisani, è stata inaugurata dal dott. Ignazio Cantone, Presi­ dente della Provincia regionale di Agrigento. Presente anche PAssessore al Tu­ rismo dr, Morrealc. La Mostra, come sempre avviene quando espone Gianbecchina, ha avuto una larga partecipazione di pubblico, che ha espresso sinceri consensi.

Sciame a «La Giara» Vincenzo Sciame, con le opere del ciclo « Finzioni di rossi silenzi », ha esposto, dall*8 al 20 novembre, alla Galleria LA G IA R A di VeileLri. Anche Velletri, la Città in cui vive l’Arti.sta, ha tributato a Vincenzo Sciarne un successo clamoroso, sia come partecipazione di pubblico, che dal punto di vista critico e commerciale. L a Mostra è stata visitata, tra gli altri, da importanti personalità del mondo dell’arte e dello spettacolo.

Artisti sambueesi a Salaparuta

S. Giaeone ed E. Maniscalco Il 20 dicembre, nei locali del Circolo - G. Verga » di Salaparuta, si è Inaugu­ rata la Mostra di pittura di Enzo Maniscal­ co e Serafino Giacone. Il Presidente del sodalizio Mario Lom­ bardia ha sottolineato lo sforzo di Salaparuta, una volta completata la ricostru­ zione, di diventare una comunità a dimen­ sione duomo, una cittadina culturalmente avanzata. Alfonso Di Giovanna si è complimenta­ to con I responsabili del Circolo per il fervore organizzativo che ili anima od ha auspicato una sempre maggiore collabo­ razione culturale e sociale tra Salaparuta e Sambuca, Il vice-Si ndaco, dr. Francesco Musso, ha portato II saluto doU'ammlnistrazIone comunale. Sulla Mostra riportiamo la presentazio­ ne di Salvatore Maurici,

L'arte del pittore Enzo Maniscalco è sin­ golare e sofferta, una esperienza frutto di ricerca individuale che si muove in am­ bienti In cui vanno emergendo, in modo preoccupante, tutti quel valori legati al denaro, alla mercificazione dei sentimenti universali, in una comunità In cui sempre più forti e stridenti si vanno facondo i contrasti sociali; In modo particolare quel­ li legati al pianeta donna, al suo bisogno di libertà. La produzione più recente di Enzo Ma­ niscalco è piena di Influssi freudiani, le donne che esso raffigura non sono imma­ gini rassicuranti di madri e di mogli bor­ ghesi che affettuose e discrete sovrIn­ tendono allo svolgere normale della fa­ miglia. Esse sono paragonabili all’ambigua e tentatrice Salomè cho danza voluttuo­ samente per ottenere la testa del Battista. Le donne che traspaiono dalle opere dell'artista sambucese, sono piuttosto raf­ figurate come esseri misteriosi e terribili, provenienti dal mondo degli inferi. La donna domina il mondo, perché è la sola a possedere nella sua sensualità il segreto della morte e delia sua scon­ fitta. La bellezza, le forme invitanti, sono le immagini più inquietanti di questo es­ sere. E ’ una donna che assume l’immagine della Medusa materializzandosi da un cie­

10 verde-scuro, spietata ed indifferente, una divinità che può generare la vita, es­ sendo essa stessa donna e madre, o an­ che corrodere II mondo e trasformarlo In forme geometriche spezzate e privo di luce. Un pittore che esprime una tavolozza di colori dal toni scuri dove II verde, o 11 giallo usati In particolari tonalità fanno risaltare maggiormente la sofferenza, Il dolore, il desiderio. Paragonata ai l’arte figurativa e mestie­ rante dei molti soggetti che operano in questo campo, la pittura deli'artista sam­ bucese cl appare fresca ed espressiva perché equilibrato e pieno di speranza è il cuore di chi la esprime. Il pittore Serafino Giacone appartiene all'ultima generazione, La sua pittura ha diversi punti In comune con Maniscalco. Anche II giovane Giacone ha la donna co­ me soggetto dei suoi lavori, ma essa vie­ ne rappresentata con I colori della fre­ schezza e delia sperimentazione tipiche della giovane età deH'artlsta. Vi si può trovare il segno sensuale e provocante, spesso malizioso che rende I suol lavori interessanti e piacevoli. Salvatore Maurici

P ie tro La Genesi: LU C I E O M BRE Ed. ASLA, 1984, Palermo

Quest’opera poetica dì Pietro La Genga dimostra come t’Autore di " Ascendere" e di "Mutim i riversa" (volumi già pubblicati ri­ spettivamente nel 64 e nel 12) giammai rin­ nega il suo mondo morale, sociale e religio­ so per sempre più attingere a cime eccelse. Non si tratta dì un libercolo lirico dove il poeta dà sfogo al suo interiore sentire per appagare il bisog.no di dare alle stampe una sua creatura con pregi e difetti. Il Im Geri­ ga ci dà una raccolta di poesie che unisce alla cromaticità pittorica dell'espressione un contenuto dì pensiero, il quale affonda le radici nel tempio dello spìrito onde mettere a nudo il mondo dell’amore universale e per la natura tutta, e per la tanto auspicata fra­ tellanza tra le genti e per l'adamantina cre­ denza in queWÈssere supremo che "affanna e consola". Poesia, dunque, che non è semplice ” flatus vocis", non lascia il tempo che trova, non s*identifica con la ricerca affannosa di rime, ma che esprime compiutamente l'interiore bontà di un'anima assetala di luce e di mag­ giori orizzonti umani c sociali. Dalla odierna realtà di un vivere materia­ listicamente e che sconfina nell'odio, nel li bertinaggio, nella sete di potere, nella per­ secuzione politica, religiosa e sociale, il poe­ ta L i Genga inalbera lo sguardo verso lidi superiori là dove non vi è l ’ " homo homtnìs lupus", ma un fratello, amico, padre che vuole camminare assieme agli altri ed attìn­ gere a quella spiritualità per cui Cristo Ge­ sù lasciò il messaggio agli uomini di buona volontàPoesia, dunque, sincera, sociale, cristiana e tanto ricca di eterne armonie. I l libro è degno della buona tradizione italiana lette­ raria e può benìssimo stare tra la migliore prodazione con temporanea. Gino Parente

« EMOZIONI », Poesie di Giuseppe Sparacino 1^86, Ediirice « L o Studente», Palermo Mentre leggevo le poesie di Sparacino, mi venivano in mente- i « Girmi » eli Catullo, il poeta latino, cantore per eccellenza dell’amo­ re, l’amore senza infingimenti, l ’am ore senza ipocrisia, rumore contro la farsa « fatta in ginocchio con velo bianco e imene rotto » ( I . c v e re ). Ma, a differenza di Catullo, poeta dotto, Sparacino è autore di modesta cultura letteraria, in cui, però, il S en tim en to si espri­ me con maggiore immediatezza. La raccolta del poèta sambucese comprende 36 compo­ nimenti ,il cui motivo conduttore è la donna in cui s’incarna l'amore. La donna, si sa, è stata sempre soggetto e oggetto d'ispirazione, dalla poesia orientale

alla poesia greca, romana, medievale e mo­ derna. Chi non ricorda Saffo nella lirica {'re­ ca, la poetessa che muore disperata per amo re, o Lesbia nella poesia latina, che lu gioia e tormento dei poeta Catullo? Sparacino, forse, ignora l’esistenza di queste donne, ma la sua poesia nasce dall’amore di una donna, che gli ha conquiso il cuore. E ’ una donna vera, è una donna immaginaria? Poco impor­ ta, perché nessuno può impedire al Cuore di sognare. Egli la canta come « donna », nel l’accezione latina del termine, cioè come si­ gnora, dominatrice, regina della sua vita. Egli la desidera tutta sua, nell'interezza del corpo c dei sentimenti; o tutta intiera 0 niente, Egli vuol sapere tra quali cose ella metta ii suo cuore innamorato, quale posto occupi nella graduatoria degli amori di lei. Lei è il suo pensier dominante. Voi ivbbe accarezzarla all'infinito, sentire anco ra e sempre le proprie labbra sulle sue. Quando In sua donna è lontana, si Sente come annullato nel vuoto; la natura perde 1 suoi colori vivaci e tutto si ammanta di un verde cupo. Egli vive nei suoi occhi e si accende del suo sorriso lontano. Agli occhi suoi innamorati ella gli uppare « mille volte bella. Armonia vivente, elegante, magnifica. Scrigno colmo di sorrìsi, Si arriva così alla cristallizzazione dell'amore, quando la donna amata ci pare il simbolo della per­ fezione. Nella raccolta, però, non mancano altri componimenti d'ispirazione diversa, in cui la corda del sentimento raggiunge vibrazioni insolite. Si leggano, ad esempio: « A Enzo con amore», in morte del fratello, il giova­ ne manovale, caduto da un’impalcatura e la lirica « Al poeta », in cui Sparacino enumera le brutture del mondo « la nuvola nera - che avvelena la gente », « l'asfalto - macchiato di sangue », « l'umana carne - che si vende, - il padre ch’emigra », « il Sud - che piange in rovina», « la pensione di fame », « la vio lenza spietata » ... Ma non sono solo queste le brutture, ce ne sono ben altre e non meno infamanti per una società che si dice civile e democratica. In un'altra poesia dal titolo «L'eroe», Spa­ racino ci mette sotto gli occhi fatti e mifatti di una società dagli stridenti co n trasti di nobiltà e di miseria, di emarginazione e di aberrante solitudine ,in cui « un pensio nato s'impicca, una ragazza madre si butta dal treno, - un vecchio è morto di freddo ». Un libro, tutto sommato, di sincera ispi­ razione, in cui all'amore, dettato dalla pas sione, si accompagnano altri motivi, dove il sentimento è meno vibrante, ma p:n pacato e dolente. Anche il linguaggio risente dei motivi di ispirazione: più turgido e più vec mente nelle liriche d'amore, più contenuto e sereno nelle altre liriche. Qualche neo nel lessico, in cui, talvolta, la parola esce fuori dei binari dell'uso corrente per acquistare significati non sempre appropriati a prima vista, Vincenzo Baldissimo

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I due pittori visti dal poeta ENZO MANISCALCO E' un pitturi bravissimi!, un artista chi sùbitu t'afferra e ti cunquista. Nni chista etati in cui pietà s'impetra dipinci quatri d'animi di petra.

SERAFINO GIACONE Maravigghiusi màscarl mustrasti e quadri. Bona arrinisciu la festa. ’Nta un sulu quatru un dubbiu mi lassasti: Picchi senza la testa la fimmina ch'aspetta la pittasti? Pietro La Genga

Salvino Trainano Dall '8 al 18 dicembre 1986, nei locali del Circolo G. Verga di Salaparuta; ha esposto il nostro concittadino Salvino Trubiano. Le sculture presenti alla mostra di SaIsparuta erano in gran arto rinnovate ri­ spetto a quella sambucese realizzata l'estate scorsa nei locali di Palazzo Panitterl. Salvino Trubiano appartiene a quella ge­ nerazione di sambueesi che, seppure mar­ ginalmente, ha sofferto la crisi economi­ ca e l’emigrazione della nostra comunità. Costretto a troncare gli studi per contri­ buire con II suo lavoro al mantenimento della famiglia, è diventato presto un ap­ prezzato artigiano, ma la grande sensibi­ lità ed il buon gusto di cui ò dotato, gli hanno permesso di superare il difficile confine tra lavoro artigianale ed arto ed è riuscito a trasformare i segni visibili del suo lavoro nei simboli universali del-

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I arte, Trubiano lavora la pietra grezza anima­ to da un grande desiderio di riscatto so­ ciale. Ha Intuito da tempo che la materia ha un'anima nascosta, le cui linee armo­ niose vengono celati da una scorza osti­ le. Lo scultore aggredisce la pietra con maestria e motto à nudo la materia dan­ dogli forme o linee che sono di grande effetto. Possiamo ben dire che le scultu­ re del nostro concittadino sono messag­ gere di pace e di fratellanza nel mondo. Meritevoli d'attenzione sono le ultime opere del Trubiano realizzato in alabastro, pietra dura e difficilissima da lavorare, ma con risultati di grande effetto scenico e cromatico, inoltre i soggetti realizzati nel cangiamenti di colore acquistano signifi­ cati misteriosi che risultano particolar­ mente apprezzabili. Sama

L'IRAN HA ROTTO I RAPPORTI DIPLOMATICI CON L'ITALIA Un grave ed Inaspettato incidente diplomatico è scoppiato tra l’Iran e l'Ita­ lia a causa di uno sketch trasmesso dalla televisione nel varietà FANTASTICO. Nel programma del sabato sera II trio comico Solengbi-Marcheslni-Lopez ave­ va rappresentato in maniera ridicola l’ayatollah Khomelnl, massima autorità po­ litico-religiosa del paese. E' bastato questo sketch per irritare le autorità governative iraniane che han­ no proceduto al ritiro del loro ambasciatore da Roma. Il comportamento del governo di Teheran ha sorpreso tutti gli ilalianl. Un'Indagine svolta dalla Demoskopea su un campione di 1000 Italiani ha dato i seguenti risultati il 70% degli intervistati ha ritenuto esagerata ed inopportuna la reazione degli Iraniani; l'80% delle donne ha ribadito che, nonostante tutto, continuerò a farsi vedere per strada con II PERSIANO. COMUNICATO Ci informano che la BUCA vuota segnalata nel giorni precedenti in Via Bel­ vedere è stata prontamente riempita. La Direzione dell'ufficio Postale ringrazia I cittadini per la cortese collaborazione. INCIDENTE SUL LAVORO A SC IAC C A Da qualche settimana è entrata in vigore l'ordinanza del Sindaco che impone agli automobilisti l’obbligo del disco-orario, li provvedimento ha migliorato II pro­ blema del posteggio soprattutto nella piazza Mariano Rossi, crocevia obbligatorio per forestieri e saccensl. Contemporaneamente è aumentato il 'lavoro per I vigili urbani impegnati a controllare l'ora di arrivo e di partenza degli automobilisti. Durante uno di questi controlli il vigile urbano Sempreinordinei ha accusato un diffuso malessere ed è stato ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale. I sanitari del nosocomio hanno diagnosticato allo sfortunato Sempreinordine un'ernia al disco del T livello guaribile in 45 giorni. Durante questo porlodo l'interessato dovrà osservare 100 ore di riposostraordinario. E' NATO IL PORTABORSE E' stata approvata in questi giorni la legge che Istituisce l'assistente del de­ putato, chiamato anche portaborse. I giovani interessati a questa nuova professione potranno presentare domanda di assunzione presso le segreterie... politiche locali purché forniti di tessera... di partito. Si consiglia di fornirsi dei seguenti strumenti necessari aH’ospletamento dolla professione 1) borsello portadocumenti in pelle di pitone; 2) valigia 24 ore di coccodrillo; 3) scrittoio portatile in pelle di vipera. iceberg


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LA VOCE DI SAMBUCA

RITAGLI E DETTAGLI

A briglia sciolta rubrica di ANGELO PENDOLA Colui che non è interiormente pre­ parato a subire la violenza. à sem­ pre più debole di colui che gliela infligge,

Àleksandi' Sol2cnicyn Una intelligenza perversa plasma le più de­ boli coscienze. Riesce a far dire agli altri quello che vor­ rebbe lei sfessa, ma che non fa apertamente perché altrimenti risehierebbe di rompere quella parvenza di equilibrio esistente, che le permette di strisciare, tra falsisorrisi e ab­ bracci, in mezzo ai suoi nemici più acerrimi. Ecco quindi il sobillatore, lo scardinatore — paziente — che come un tarlo rode la base del mobile, cosicché, prima o poi, pos­ sa cedere c andare giù in pezzi, Vìen fuori, di tanto in tanto, col fiore 'All'occhiello. Ti invita, tra pacche e sorrisi, al bar più vici­ no; e magari, mentre ti porge il caffè: « T i possa far veleno », fa tra sé. Ogni suo discorso, ogni suo gesto sentii, riscono da un preciso, diabolico elaborato mentale chc ha uno scopo ben programmato e stabilito. Oggi, tra un sorso e un discorso, ti fa no­ tare che il tuo socio ha una gran bella auto: « L ’ha comprata di recente? ». Chissà che cosa riferirà a quell'altro! Domani, magari: « Come mai non hai pen­ sato di costruire la casa in campagna? ». Quanta pazienza nel suo lavorio! Dopo qualche tempo: « L ’altro giorno, pas snudo da Viale Gramsci, sono salito su da Gigi, il tuo socio, per chiedergli una cosa... Ma hai visto die casa s'è fatta? Certo che di gusto ne ha... e anche i soldi, evidente­ mente », Sci *rlà a mezza cottura. H ai cominciato a guardare Gigi un po' male; ma senza riu­ scire ancora a mettere a fuoco completamente. Il piatto sarà servito quando ti avrà det­ to: « Ma è lui che tiene la contabilità? ». Allora risponderai un po’ seccato: « Per­ ché? ». E lui: « No, niente, chiedevo così ». Lui fa un po’ come il castoro: una rosicchia­ ta oggi, una domani fino a quando il grande albero, alto e robusto, cadrà a terra alla mer­ cé di tutti. , Nella giungla politico-sociale avvezzo a mandare sempre gli altri avanti. Difficilmente dà un giudizio che può in qualche modo

V. A. M. E. S. dei

nuocere, e quindi offendere anche un av­ versario, se non alle spalle. Egli parla sì, ma per bocca d’altri, di solito. Ti fa dire ladro dal pensionato; mafioso dal ragazzo, e stupido dallo pseudo-intellet’ tuale; profittatore dal con radino; dittatore (lai subalterno. In altri termini lui ti dice tutto; può tutto e contro tutti. E ' vitale riuscire a capire in tempo il suo gioco. Egli vuole che dallo sfascio non nascano fiori multicolori: è piuttosto interessato alla stia piuchcsoprawivenza; alTaffluire di sem­ pre più linfa al suo organismo Spezzato il pane farà cadere le briciole. Riempito l'otre farà cadere le gocce. Non ha alcun interesse al tuo progredire, se non in funzione del suo tornaconto. Gli fai co* modo istruito secondo un preciso dettame, perché da ciò lui, immancabilmente e spu­ doratamente, ne trarrà vantaggio. 11 falco vuole abbattere l’aquila, ma sol­ tanto per divorare l ’agnello! « Non credere a tuo fratello (leggasi: al tuo simile. N.d.a,), credi piuttosto a l luo occhio, anche se è guercio», (Proverbio Rus­ so), Nel constatare, tramite i mass-media, la straordinarietà degli eventi degli ultimi tem> pi, mi sembra proprio il caso di dire: Viva Sakharov! Viva Gorbaciov! Tramite loro, i sogni impossibili... alcuni ritennù impossi­ bili, stanno prendendo alito e forma. 11 giustiziere fa giustìzia: il malandrino vie­ ne eliminato, Sakharov riabilitalo, La parola picchia di porta in porta, mette all’erta: sci­ vola cade e si raddrizza: viva la giustizia! La giustizia quella vera, quella che fa gran­ di: quella che pone, finalmente, a testa alta ad affrontare sbirri e briganti Viva la libertà nella legalità... la legalità nella libertà,,. Viva, insomma, quello che non è sopruso c che permette a Sakarov di appellarsi alla costituzione, e allo sbirro pre­ potente di non arrivare alla pensione. « Come combattere e vincete? Dicendo no alla menzogna. Rifiutando di partecipare, per­ sonalmente, alla menzogna. Qualunque sta il suo potere, su questo punto siamo intran­ sigenti ». (Andrei Sakharov).

Db L’Unità del 23 dicembre: « Il faccendiere Pazienza Implicato noi più gravi scandali nazionali torna in libertà senza pagare la cauziono », Che dire, se non ... pazienza!

Qualche mese fa è uscito un altro quotidiano economico-finanzlarlo a diffusione nazionale « ITALIA OGGI ■. Avrò senz'altro successo perché fatto da giornalisti molto competenti di problemi economici e finanziari. Come' potrebbe essere altrimenti con un DIroHore cho si chiama Marco Borsa?

Come sono svegli o goliardici I giovani democristiani sambucesi!!! Tramite l'ultimo numero de « La Voce » cl fanno sapere che pur di salire a bordo del l'Achille Lauro per GIO ’ 2 hanno imbrogliato i loro dirigenti, facendo credere che Sambuca è una cittadina di 50 mila abitanti e per lo più democristiani. Bravi ragazzi!!! Chi ben comincia...

Da L'Unità del 24 dicembre: k || democristiano Ciccio Mazzetta ò stato eletto presidente della USL di Taurianova (RC) mentre il giudice gli Inviava otto comunicazioni giudiziarie ». Può anche darsi che il sig, Mazzetta sia innocente, ma con II cognome che si ritrova...!!!

Da « La Voce »: « Cellaro Rosso ‘85 tra I migliori vini di Sicilia *. Ma siamo sicuri che i giurati fossero sobri?

A marzo Craxi, quasi sicuramente, lascerà la Presidenza de! Consiglio. Entro mar­ zo, quasi sicuramente, I. socialisti, a Sambuca, rientreranno In Giunta. Quale sentimento prevarrà nel cuore degli anti-soclallsti nostrani? Gioia o ram­ marico?

Nonostante nell'ultimo numero de » La Voce » ben cinque articoli fossero firmati da autorevoli esponenti democristiani, qualche meno autorevole rappresentante dello stesso partito si ostina a sostenere che II giornale è l'organo non ufficiale del PCI sambucese. E' proprio vero: non c ’è peggior cieco di chi non vuol vedere. P.S, - Proposta ufficiale al Direttore: perché non proviamo a regalare l'abbona­ mento annuale al ■ Il Popolo » (organo della DC) a tutti coloro che rinnoveranno l'ab­ bonamento a « La Voce ».

Dove va la Pro Loco Adragna-Carboj? - si chiede accoratamente il Direttore Fran­ co La Barbera sull'ultimo numero del giornale. Sono due le possibilità secondo noi: 1 ) verso Adragna per ossigenarsi (loggl rinnovarsi...); 2) verso il Carboj per suicidarsi <loggl morire...).

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FLASH; Gennaio '68 : nevica a Sambuca. C'è il terremoto. Natale '86 : nevica a Sambuca. I socialisti si accingono ad entrare in Giunta... Si vedo chiaramente che cambiando la posizione delle cifre... H disastro non cambiali! SOLARE

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LA VOCE DI SAMBUCA

SPAZIO

SCUOLA tercorrenti tra le varie parli del programma è in grado di fare un buon tema e di ri­ spondere agli orali. In altri termini, sotto l'apparente varietà del programma, il can didato può e deve individuare gli argomenti basilari, che chiariscono cd inquadrano or­ ganicamente i diversi aspetti del suddetto programma. Per il candidato è buona regola approfon­ dire ciò che lo interessa e lo colpisce di più, perché è appunto questo che ricorderà me­ glio nel momento del bisogno, £ appena il caso di ricordare che occorre un'accurata revisione del tema per un'impeccabile correttezza formale: è notorio che molte bocciature si devono addebitare agli errori ortografici e alle improprietà sintatti­ che, che di faito possono annullare anche un'ottima conoscenza dei contenuti pedago­ gici. L anche vero, comunque, che avendo le idee chiare si raggiunge meglio la corret­ tezza della forma scritta, perché si riesce ad esprimere più facilmente il proprio pensie ro: non c'è distinzione netta tra forma e contenuto. Concludendo, credo che valga la pena de­ dicarsi seriamente allo studio, perché una buona preparazione darà i suoi frutti assi­ curando il superamento del concorso. La forLuna aiuta i forti. Vogliamo, perciò, augu­ rare a tanti giovani candidati un'adeguata occupazione come insegnanti: sul vecchio tron­ co della scuola devono germogliare floridi virgulti per un reale rinnovamento delle isti­ tuzioni educative.

Conversazione con 1 candidati del concorso magistrale Il mio precedente articolo sullo stesso ar­ gomento ha avuto positivi riscontri tra la categoria interessata: confortato da tale fat­ to ho pensato di scrivete altre riflessioni sui concorsi magistrali. Sono idee scaturite dal­ la naia esperienza d'insegnante che si con­ fronta giornalmente con i problemi della scuola primaria. diversa da quella conseguita al magistrale. Credo che queste osservazioni possano es­ Sono quest'ultimo profilo si spiega il mas­ sere d'aiuto a tanti colleglli, che affrontano siccio ricorso ai corsi privati di preparazione lo stress e la fatica del concorso. per integrare e sviluppare gli studi fatti al Penso, comunque, clic lo studio e la pra­ magistrale; in altri termini, i candidati non tica dell'attività educativa sia molto interes­ devono conoscere solamente le teorie peda­ sante e gratificante per chi abbia attitudine gogiche, ma anche come queste siano ap­ alla funzione docente: la professione d'inse­ plicate nella prassi educativa. Pertanto, si gnante riserva molte soddisfazioni a chi l ’af­ avverte la necessitò di una formazione uni­ fronta seriamente. versitaria dei maestri. Nelle previsioni iniziali, questa puntata do­ Che caratteri avranno i temi che saranno veva riguardare la prova orale dei concorsi. assegnati? Ma il Ministero ha rimandato lo scritto: ci C ’è da supporre che essendo generica la soffermeremo pertanto, ancora una volta sul formulazione del testo del programma d'esa l'esame scritto, che merita di essere meglio me della prova scritta, generico sia anche approfondito perché è fortemente selettivo l'enunciato del tema d’esame; del resto la rispetto all’orale, dove l'approvazione viene genericità del tema mette alla prova la ca­ ormai concessa alla quasi totalità dei concor­ pacità di sintesi del candidato, cioè, l'abilità renti. a rilevare i nessi sostanziali che legano gli Sui morivi del rinvio del concorso circo­ aspetti fondamentali dei problemi. In ogni lano alcune voci ed indiscrezioni. Il fatto caso, è cosa certa che il programma dell'orale corto è che i candidati avranno più tempo seuve anche per lo scritto: il testo del tema, per approfondire la loro preparazione, che rifletterà quanto il programma prevede per è frutto di lenta maturazione c non di stu­ l’orale, dio affrettato. A maggior ragione il predetto Vivo riscontro ha avuto il nostro toto-Lcdiscorso vale per gli esordienti, in special ma fatto nello scorso articolo: pertanto gio­ modo per i neo-diplomati, che in tre mesi cheremo. anche questa volta, un'altra sche non avrebbero potuto approfondire bene le dina per tentare la fortuna: loro conoscenze. 1) La scuola e il tempo libero degli a1 neo-maestri escono dall'istituto magistra­ lunni. le con una generica formazione culturale, men 2 ) U correlazioni esistenti tra le attività tre il programma del concorso richiede ima auricolari e quelle integrative. riflessione sugli aspetti professionali della 3 ) La centralità dell'educazione lingui­ funzione docente: lo studio per il concorso stica. magistrale si configura, quindi, come una 4 ) G li in t e r v e n t i educativi a favore degli specie di nuova preparazione iniziale molto

Servizi di Mimmo Borzellino

I CONSIGLI DEGLI A L T R I A I N O STR I LE TTO R I — -----------Rubrica di Angelo Pendola

Effetti funesti del tabacco È anche una droga socialmente accettata, simbolo d'indipendenza, virilità, intelligenza cd alto livello socioculturale. I fumatori pretendono che il suo uso ha un effetto stimo­ lante e rilassante e che aiuta a concentrarsi. 1 medid c gli psichiatri, riconoscono che il fumo riduce, per un temjxj breve, le tensioni muscolari, che la manipolazione di una sigaretta può dare un senso di sicurezza e che essa è un ricordo del biberon o del seno materno. Infatti, il tabacco contiene diverse sostanze tossiche, fra cui la nicotina ed il catrame, ed il fumo contiene ossido di carbonio che agisce sull’ossigeno del sangue. Una sigaretta pro­ duce tra 1 c 3 mg di nicotina di cui 95% sono assorbite inghiottendo il fumo, contro sol tonto il 10 % se non si aspira. Per questa ragione, i fumatori di pipa e di sigari sono meno in­ tossicati (evitano anche i danni provocati dalla carta). Possiamo perderci ancora una volta sugli effetti funesti della nicotina e dei suoi annessi. A breve scadenza provocano la contrazione dei vasi sanguigni, fanno aumentare la ten­ sione ed accelerano il ritmo cardiaco. Distruggono la vitamina C e ne impediscono l’assorbi­ mento. Stimolano la produzione di adrenalina, hanno effetto antidiuretico ed impediscono l’azione di fagocitazione, che c alla base del nostro sistema di difesa contro l ’infezione. D i­ sturbano il ritmo del sistema digestivo. A lunga scadenza, diversi studi hanno dimostrato che esiste una correlazione fra il con suino di tabacco cd il cancro ai polmoni, labbra, bocca, lingua, gola, vescica, la bronchite cronica, enfisema, crisi cardiache, malattie gastro intestinali (nausee, flatulenze, bruciore di stomaco, ulcere, costipazioni intestinali), il diabete, gli aborti e bambini prematuri e troppo piccoli. La sua azione stille secrezioni digestive tende a far diminuire l’appetito, e per questa ragione diverse persone rifiutano di smettere di fumare per paura d’ingrassare. Infatti durante qualche giorno o addirittura per diversi mesi, è molte» probabile che si manifestino sensa­ zioni di fame e desideri di cibo, Se non si vuole ingrassare, è: necessario controllarsi, non mangiucchiare fra un pasto e l'altro e non servirsi porzioni abbondanti. Qualunque sia il metodo utilizzato: disciplina, ipnosi, organizzazioni specializzate, chewing gum alla nicorina, ecc., smettere di fumare prima che sia troppo tardi. Tn ogni caso, do­ vrete aspettare diversi anni, prima che la probabilità di vivere più a lungo, i rischi di can­ cro, le bronchiti croniche o gli incidenti cardiaci, diventino simili a quelle dei non fumatori. Pensate anche al vostro prossimo non soltanto i figli dei fumatori hanno tendenza a fu­ mare, ma le persone che non fumano e che vivono in un ambiente viziato, vedono aumentare il loro rischio di malattie del 50%: le statistiche dimostrano che le mogli dei fumatori, vivono quattro anni meno di quelle sposate ad un uomo che non fuma. Non preoccupatevi per la vostra linea, il gioco non vale la candela: il tabacco non fa dimagrire, toglie solo l'appetito. Un po’ di disciplina durante un breve periodo e tutto tor­ nerà in ordine. da: Dimagrire e mantenersi anelli di Demis Roussos e Véronique Skawinskn

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alunni in difficoltà d'apprendimento. 5) L'educazione all'immagine. 6) Le lingue straniere, Mi chiedo, però, che valore possono ave­ re queste previsioni? Dico questo perché il Ministero sa bene tutte queste cose c sa an­ che che molti candidati portano appunti c altro materiale pronto all’uso. In considerazione di questo deprecabile an­ dazzo, il Ministero va contro le previsioni correnti ed assegna tempi imprevisti ed im­ prevedibili per spiazzare e sorprendere tutti i concorrenti. Allora, addio sogni di tema co­ piato o scopiazzato! Addio schedina! Occorre, dunque, lavorare correttamente ed agire seriamente anche c soprattutto in que­ sto campo dove le tecniche e i consigli val­ gono poco se non ci sono pensiero ed ade­ guate conoscenze, che si costituiscono con al riflessione personale sui problemi educativi. Perciò bisogna studiare con impegno, assi­ milando tutta la materia che poi, non è tan­ to vasta ed è intimamente collegata, cosic­ ché un argomento richiama l’altro e vicever­ sa. Clii ha capito le strette connessioni in

Corso di aggiornamento per maestri NoM'amblto del plano nazionale d'aggior­ namento magistrale, si ò svolto presso la Direzione Didattica di Sambuca un corso di aggiornamento sui nuovi programmi per la scuola elementare. I nuovi programmi, che entreranno In vigore nel 1987 88, prevedono molte novi­ tà: tra le principali ricorderemo: — l'elevazione a 30 ore settimanali di lezione dalle 24 attuali. — la scomparsa nel T ciclo (3" - 4a * 5“ classo) doli'Insegnante unico che sa­ rà sostituito da diversi Insognanti, come nella scuola media. — l'insegnamento di una lingua stra­ niera, II corso è durato tre giorni ed ò stato caratterizzato da diverse relazioni, lavori di gruppo e dibattiti. I lavori sono stati coordinati dal diret­ tore Pendola. Hanno partecipato, puro, I maestri di S. Margherita. Guidati dai direttori e dagli Ispettori gl'insegnanti si sono Impegnati in una « tre giorni » molto stimolante ed istrut­ tiva. Hanno relazionato gl'ispettori Sanflllppo c Dì Gaetano, I direttori Accardo e Russo. I relatori hanno messo in luce le carat­ teristiche salienti dolla riforma che con­ sentirà alla scuola elementare di ade­ quarsi alle nuove esigenze culturali deli'Italla del Duemila. In particolare, l'ispettore Sanflllppo ha delineato, con la consueta eleganza espo­ sitiva, I nuovi orientamenti pedagogici e le profonde trasformazioni sociali che hanno fatto maturare l'esigenza del nuo­ vi programmi, Il relatore ha continuato

mettendo In evidenza le linee Ispiratrici del nuovi programmi e la necessità di Innovare non solo a livello di principi teorici, ma soprattutto nella prassi edu­ cativa. Sanflllppo ha concluso ribadendo che I nuovi programmi resteranno lette­ ra moria senza l'attivo e determinante con­ tributo della classe docente, che avrà II compito di tradurli In realtà, A significare la continuità che deve esi­ stere tra le istituzioni educativo della scuo­ la di base, hanno partecipato al corso nu merosi insegnanti della scuola media e materna: questo ha voluto dimostrare che devono essnre sviluppati ed incentivati momenti di lavoro comune, di scambio di Idee e d'esperienze tra queste categorie di docenti. Il corso ò stato animato da numerosi Interventi che hanno attivato un proficuo ed Interessante dihatlito sui problemi più attuali della scuola primaria. Molto apprezzabile è stato questo cor­ so, perché è un esempio dell’impegno con cui al vari livelli gli operatori scolastici, anche a Sambuca, lavorano per fare della scuola elementare un'istituzione funziona­ le al servizio del bambino: fi piccolo-grande protagonista dell'educazione. « La Voce » nel curaro questo od altri servizi sulla scuola sambucese, vuole por­ tare il suo contributo per sviluppare una certa organicità tra scuola e territorio: relazioni che consentono alle istituzioni educative di diventare punto di riferimen­ to delle molteplici esigenze di arricchi­ mento culturale della nostra comunità lo­ cale.

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Dicembre 1986

LA VOCE DI SAMBUCA

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Alfonso Oi Giovanna, Direttore responsabile - Franco La Barbera, Direttore redazionale - Vito Gandolfo, Diret* tore amministrativo - Direzione, Redazione e Amministrazione: Corso Umberto I - Pai. Vinci - Sambuca di Sicilia ( ) * c.c.p. 11078920 - Aut. Trib. di Sciacca, n. 1 del 7 gennaio 1959 - Abbonamento annuo L. 10.000; beneme­ rito L. 20.000; sostenitore L. 40.000; Estero 15 dollari - Tip. Luxograph - Palermo - Pubblicità inf. al 7 0 % .

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Saverio Friscia: rapporti con. B a k u n in a cura di Vincenzo Baldassano e questione sociale Quando nel 1864 Michele Bakunin inizia­ va la sua attività di agitatore in Italia, qui imperava la predicazione del Mozzini clic, impostata sul suo dogmatismo politico-reli­ gioso, respingeva in blocco il substrato ideo­ logici) del socialismo nascente. L ’alleanza dei socialisti rivoluzionari, fondata quell'anno dal rivoluzionario russo, nacque con il preci so programma di combattere la tendenza re­ ligiosa c politica del Mazzini, por propugna­ re una società alea, negare il potere e l’au­ torità, affermare la proprietà collettiva. Fu forse in quell'anno, o certamente l’an­ no seguente, che -Saverio Friscia venne in contatto con Bakunin, al quale fu largo di consigli, principalmente per quanto riguarda­ va l'opera di organizzazione operaia c di pro­ selitismo nel Mezzogiorno e i rapporti con i Mazziniani, dalle cui file egli stesso pro­ veniva e da cui si era progressivamente al lontanato per abbracciare le idee Bakuninistc, sia nel campo religioso che in quello politico e sociale. Bakunin era venuto in Italia nel 186.3 ed aveva fissato la Sua residenza a Firen­ ze, ch’egli considerava la citlà cosmopolita d'Italia, il centro dove convenivano tutti gli spiriti indipendenti che non volevano adat­ tarsi alla monarchia Sabauda e quanti spe­ ravano di mutare i destini d’Italia con una azione rivoluzionaria diretta. Ebbe modo di stringere amicizie e relazioni con uomini di diversa educazione politica i quali, sebbene non condividessero le sue idee, tuttavia ne ammiravano l’intelligenza e la fascinosa pa­ rola. Ma Bakunin non era uomo da legarsi tan­ to facilmente e sceglieva accuratamente gli uomini ch’egli riteneva non compromessi o infeudati ad un partito; « Egli agiva su quelli che gli parevano capaci di sviluppar­ si verso idee sociali o libertarie e si disin­ teressava degli altri » (Max Nettlau). 11 primo incontro tra Bakunin e Saverio Friscia dovette avvenire a Napoli, forse nel­ la sede del Popolo d’Italia, diretto da Gior­ gio Asproni e della cui commissione ammi­ nistrativa faceva parte l'A w , Carlo Gam­ b u ti di Napoli, uno dei più attivi promo­ tori del Comitato Centrale delle Provincie meridionali d'Italia e delI'Associazione dei Comitati di provvedimento per Roma e Ve­

nezia, amico del Friscia che allora era pre­ sidente del Comitato sub-centrale di Palermo, A Napoli Bakunin poti: constatare quan­ to debole fosse l'organizzazione operaia Ita­ liana di allora e, come movimento, quasi inesistente. Si avvide, altresì, che le società operaie non mancavano, ma che ì capi erano spesso politici mediocri, uomini privi di pro­ fondi ideali, ambiziosi e vanitosi quant’altri mai. Pochi gli uomini seri e intelligenti, i quali, pur non trascurando l’azione nazio­ nale, ponevano innanzi la questione sociale, A costoro si volse la simpatia e la fiducia di Bakunin. Tra i principali ricordiamo Car­ lo Cjambuzzi, Giuseppe Fanelli, Albeno Tueci, Raffaele Mileti, Attanasio Dramis, Pier Vincenzo De Luca e il nostro Saverio Friscia, i quali erano stati fino ad ora fedeli seguaci del Mazzini, e dal quale ora rompevano gli antichi legami, dopo che l’agitatore genove­ se aveva respinto una dichiarazione firmata in cui gli si proponeva di farsi protagonista della questione sociale. fe stata per noi una perdita irreparabile la distruzione dell’archivio dei Friscia, av­ venni a durante le persecuzioni del 1893 e degli anni seguenti, dopo le note vicende dei Fasci dei lavoratori. Le numerose lettere del­ l'agitatore saccense ci avrebbero consentito un lavoro documentato, soprattutto per illu­ strare l'opera svolta dal Bakunin e dai suoi amici in Italia, e specie nel Mezzogiorno, nel periodo cioè che va dal 1865 al 1872. Comunque è per noi certo che Saverio Fri scia abbracciò le idee bakunin iste sin dal 1865, se e vero che iri una lettera del 5 no­ vembre di quell'anno è detto che Bakunin sarebbe venuto a Palermo, invitatovi, è leci­ to credere, dallo stesso Friscia. Il Friscia aveva aderito aH'Intcrnazionale socialista rivoluzionaria perche questa innan­ zitutto poneva a fondamento del suo pro­ gramma le idee sociali e lu lotta al sedicen te patriottismo borghese. Il programma della Rivoluzione democra­ tico-sociale italiana si componeva di 12 pun ti. di cui i più importanti erano i seguenti: 4) Rinunzia di ogni idea di preponderanza nazionale; 5) Libertà dell’individuo nel Co­ mune; 6 ) Libertà dei Comuni e libera fc derazione di essi nella Provincia e nella Na­ zione; 8 ) Eguaglianza politica di tutti; 9)

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Abolizione di ogni privilegio personale e reale; 10 ) Emancipazione del lavoro dal ca­ pitale; 1 1 ) Unica proprietà: gli strumenti di lavoro a chi lavora, la terra a chi la col­ tiva; 12) La libera federazione delle Nazio ni, fra loro. In Sicilia le idee espresse nel programma democratico sociale trovarono qualche succes­ so, non tanto perché le masse ne compren dessero la portata e il significato rivoluzio­ nario, immerse com'erano nell’ignoranza e nella lotta per il pane quotidiano, quanto soprattutto per l'influenza personale, l’ini­ ziativa, l'abile propaganda e le tendenze so­ cialiste del Friscia. 11 quale, pur partecipan­ do alle sedute della Camera in qualità di Deputato, non fu mai un collaborazionista, non appartenne nemmeno alla cosidetta « si­ nistra parlamentare », non condivise mai la politica dei governi di allora, che egli rite­ neva inetti, incapaci persino di risolvere la questione nazionale, infeudati com’erano al despota francese, e al di sopra di ogni pro­ blema egli poneva quello della emancipazio­ ne sociale, specie delle plebi rurali, delle classi diseredate del Mezzogiorno, Erano trascorsi cinque anni da quando si era realizzala l’unità nazionale o il paese era precipitato tanto in basso da far rimpiange re i vecchi governi caduti. La politica di grandezza della monarchia aveva rovinato le finanze ed aveva gettato tutto il paese in una crisi economica spaven­ tosa. di cui le classi più umili pagavano le spese con una accresciuta miseria e con una progressiva degradazione umana, che spesso esplose in rivolte violente e anarcoidi, dalle quali la cecità dei governanti di allora cre­ dette difendersi con la reazione più spietata e disumana. 1 fatti di Palermo del 1866 non ebbero altro significato che la protesta delle moltitudini esasperate, che reclamavano pane e lavoro, libertà e giustizia. Furono probabilmente gli avvenimenti dell'inverno 1866-67 a determinare i seguaci di Bakunin a fondare a Napoli, nei primissi­ mi mesi del 1867, l'Associazione Libertà e Giustizia. Nell’imminenza delle nuove elezio­ ni del marzo 1867, susseguenti allo sciogli­ mento della Camera dei deputati, l'Associa­ zione. nella seduta straordinaria del 27 feb­ braio 1867. presieduta dal dott. Saverio Fri

scia, lanciava agli elettori un Manifesto, i cui punti principali erano contenuti nel Pro­ gramma dell'Associazione c il cui contenuto è sempre di viva attualità. In esso, tra l'al tro, era detto che bisognava finirla con le dittature militari, coi poteri e le leggi ecce­ zionali che nullaliro ingenerano se non cor­ ruzione. oppressione, persecuzione degli one­ sti, brutalità verso il popolo, crudeltà, mi­ seria e fame, come si era potuto vedete nel­ le provincie meridionali sono l'impero del­ le leggi Pica e Crispi, e con la crudele re­ pressione in Sicilia; allargare il suffragio uni versale, senza del quale la Camera «non sarà mai la rappresentanza reale di tutto il popolo »; determinare le responsabilità dei ministri, che fino allora era stata una men­ zogna: la loro impunità, infatti, aveva pro­ dotto abusi c violazioni costituzionali, sper­ pero e dilapidazione delle pubbliche finanze; concedere libertà completa di stampa, di as­ sociazione e riunione pubbliche; assoluta li­ bertà di cullo: « la libertà esclusiva di una chiesa qualunque è privilegio, è negazione della libertà di tutti gli altri culti »; restitui­ re ni comuni i beni incamerati della chiesa: « che essi siano inviolabili c costituiscano il patrimonio del lavoro a prò dei proletari»; procedete ad un’inchiesta seria e severa su tutte le amministrazioni dello Stato, con de­ nunzia pubblica degli abusi, delle dilapida­ zioni. delle frodi, e citazione innanzi ai tri­ bunali di tutti gli autori e complici di que­ ste colpe, qualunque sia il grado ufficiale ch'cssi ricoprono; che la politica fosse ispi­ rata ai principi della giustizia e della libertà, al sentimento della dignità nazionale e della solidarietà con tutti gli altri popoli sul ter­ reno della libertà; che non vi fossero più guerre « né per falsa gloria, né per interes­ si falsi, ma la pace c lo sviluppo interno del­ la libertà e prosperità pubblica per la rea­ lizzazione del benessere del popolo; che si riordinassero i Comuni e le Province sulle basi di una completa autonomia amministra­ tiva; che vi fosse assoluta libertà di insegna­ mento ... « L'istruzione sia gratuita e ob­ bligatoria p er ambo i sessi fino ad un suf­ ficiente svoluppo materiale ed intellettuale» l i P U N T A T A (continua)

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Una nostalgica cavalcata Accantonate le loro più comode auto, in­ dossato l'abbigliamento più confacente al­ l'ippica da diporlo, sellati i loro stupendi ca­ valli. hanno cavalcato per tutta l'estate, di­ vertendosi a cercare nuovi itinerari alterna­ tivi alle strade asfaltate di Adragna, del Serrone e della Balìa. G li appassionati cavalieri hanno, così, sco­ perto che, nelle contrade di Sambuca, esi­ stono ancora suggestivi sentieri che, a qua­ lunque costo, bisogna salvaguardare dall’in­ vadenza ilei bitume! „ Anche i cavalli hanno forse intuito la bel­ lezza ecologica di quei luoghi e. nel percor­ rerli, i loro zoccoli si son fatti sempre più felpati, quasi a voler rispettare labili im­ pronte di pecore e mucche, confuse con trac­ ce di passi stanchi di pastori. Ma, inoltrandosi per quei sentieri, i cava­ lieri hanno certamente varcato i confini del­ l'epoca attuale per ritornare alle dimensioni del tempo ormai passalo e riprovare mera­ vigliose, nostalgiche sensazioni, Cavalcare indietro, attraverso gli anni or­ mai trascorsi, significherà forse riascoltare un vecchio disco a 78 giri di Natalino Otto, non a torto definito « il re del ritmo», che, con la sua dolce voce melodica, cantava allo­ ra « La Rumba del Cow Boj » oppure tes­ seva gli elogi dell’amica cavalcatura con « Op.., Op,„ Trotta cavallino » e con « Cingo Cengo », aiuLato efficacemenie in quest'ultima canzone, da Vittorio Poltronicri al contra­ canto. Quante volte girammo la manovella del fonografo a valigetta di Nico Fiore per ri­ sentire quelle canzoni! Frequentavamo, allora, un po' tutti il cir­ colo della « Bammina » — attuale sede esti­ va della nostra Pro Loco — che i soci fon­ datori, Poppino ed Ignazio Giacone, Nino Giaccio e lo stesso Nico Fiore, pensarono be­ ne di contrassegnare con la sigla «A .S.C .», vale a dire « A D R A G N A S PO R T C L U B » . Il circolo disponeva di tre cose molto im­ perlanti: il fonografo con diversi dischi a "7ft

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di Felice Giacone to che allora mancava I energia elettrica. Nelle serate estive, preferivamo, però, se­ derci fuori, al chiarore della luna, anche per improvvisare cori alpini, tanto in voga, al suono della mia fisarmonica. Sotto il ciclo trapunto di stelle, i grilli erano più instanca­ bili di noi, dato che il loro festoso reperto­ rio musicale sembrava non volesse mai esau­ rirsi! C'era, soprattutto, tanta pace ed il magi­ co silenzio della notte non veniva violato e profanato né da altoparlanti di alcuna di­ scoteca, né da assordanti motociclette od au­ tomobili, ,Dal circolo adragnino venivano spesso or­ ganizzate escursioni al Monte Genuardo, al Bosco del Pomo ed a Stinta Maria del Bosco ed, in tali circostanze, cavalli ed asini si ren­ devano particolarmente utili. L'« Adragna Sport Club » organizzò la pri­ ma avvincente G IM K A N A a coppie e spet­ tò proprio ad un superbo cavallo l'onore di portare in trionfo Peppino Giacone e Fausta Oddo, bravissimi vincitori della divertente manifestazione, Sullo schermo del cinematografo, le pelli­ cole di allora esaltavano le imprese di Tom Mix, Randolph Scott e tanti altri croi del West che, con i rispettivi cavalli, compivano evoluzioni così spericolate da mozzare il fia­ to agli spettatori. Anche noi, però, a Sam­ buca, avevamo uno spettacolo molto emozio­ nante da non perdere: nella ricorrenza dei festeggiamenti in onore della Madonna dellUdienza, i cavalli da corsa, infipccheitati a festa, con un frenetico crepitare e scalpic­ ciare di zoccoli sul selciaio, si abbandonavano a sfrenati galoppi, tra due ali di folla plau­ dente lungo il Corso Umberto. 1 fantini, che li spronavano, ostentavano con vanità ber cj- m ì o

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Di più miti pretese era la « cursa di li scecchi » che, tuttavia era molto esilarante e costituiva sempre il « clou » della festa in onore della Madonna Bambina, unitamente alle tradizionali corse con i sacchi e rotture di pentole con gli occhi bendati. La Fiera di settembre, agli Archi, era una festosa passerella di quadrupedi e se pecore, capre e mucche contribuivano a rendere più colorita la scena, un grande interesse destava sempre il recinto dei muli, spesso bizzarri e di umore incostante, degli asini, sempre pazienti, e, soprattutto dei cavalli, eleganti nel loro portamento. Talvolta accanto ad una giumenta si trovava anche il pulcdrino ed allora era proprio lì che ci si soffermava di più ad ammirare, con tenerezza, tanto la mamma che il cavallino. Si potrà osservare che qualcosa del genere può anche vedersi ai nostri giorni, tuttavia, allora, la Fiera era certamente ricca di ani­ mali perché ancora non era esploso il «boom» dell'automobile. D'altra parte, oltre che costituire un mez­ zo ideale di collegamento e di trasporto tra Sambuca e le contrade del suo territorio, ca­ valli, muli ed asini venivano spesso utiliz­ zati nei lavori dei campi ed, in particolare, le prime due categorie di animali erano veriunente adatte all’aratura del terreno, con l ’aratro in legno di noce, ed alla pesatura. Di solilo, perciò, alla Fiera, questi animali, importantissimi per l'economia sambucese, formavano oggetto di colorili e dibattuti pat­ teggiamenti che venivano risolti, spesso, gra­ zie all'abilità di un sensale. E, come non ricordarlo? C ’era, allora, per lo stradale quel gioioso via vai di cavalca­ ture, caracollanti con il loro « cioppete... ciop pete » che assumeva, addirittura, l’aspetto ffsroso del trasloco collettivo auantlo muli.

punto, con « trispi », materassi, tavole ed altre masserizie per trascorrere la villeggia­ tura nelle varie casette rurali. Incrociando simili carovane, sorridevamo nel sentire il pigolio accorato dei pulcini od anche il battibecco fra alcuni galletti prove­ nire « da li carteddi », assicurate con la cor­ da ai due lati « di lu sidduni » e ricoperti con le « mante ». Qualche volta, addirittura, il carico uma­ no sulla sella e stilla groppa veniva ulterior­ mente completato, dentro « li zzimmili », dai bambini die, con i loro visetti biriechim. vi facevano capolino quasi a volersi godere lo spettacolo! Sono ricordi che il tempo non riuscirà mai a cancellare — anche volendo accettare, a pretesto, le indubbie comodità fornite dal progresso — perche questi ricordi fanno parte integrante della nostra vita e non riu­ sciremmo mai a sconfessarli! Ecco perché, ammirando il drappello dei cavalieri imboccare la Via del Cuvio, non ho potuto fare a meno, per un momento, di riandare agli anni della mia fanciullezza, quando la mia cavalla preferita era una sem­ plice canna del canneto di Adragna ed il mio cavallo bajo quel bastone di scopa che mia madre non riuscì più a trovare! Assaporai, poi, la gioia di una vera cavai calura quando, da ragazzo, mi recavo in pae­ se con l'nsìnella del mezzadro che, dopo tan­ ti tentativi, riuscii a far trottare in un mo­ do a dir poco sgraziato! Quanto prima, però, se il drappello dei cavalieri sambueesi si farà sempre più nume­ roso, è probabile che sorgano moderni ed attrezzati maneggi; quanti di noi non han­ no il modo di allevare un cavallo potranno, allora, divertirsi a cavalcare attraverso sen­ tieri appositamente studiati per valorizzare ulteriormente le bellezze naturali di Sambu­ ca e del suo circondario e per incentivare, quindi, maggiormente l'affluenza turistica dal le nostre parti. Quel giorno, non molto lontano, saremo forse in tanti a oroararomare nostalgiche ca-


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